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Near, idolatrato dai fandom inglesi e giapponesi, è ingiustamente bistrattato da gran parte di quello italiano. Se anche tu sei tra quelli che amano il puffetto tutto bianco, copia ed incolla nella tua firma!!CITAZIONE (Teriel Donovan @ 7/10/2011, 17:45)Tu, donna, femmina, otaku, fungirl, yaoista, mi vuoi morta? *çççç* Mettere quell'avatar lì........... *da i numeri*CITAZIONE (Ninive Shyal @ 17/6/2011, 23:03)Susy .... vali quanto 300.000 utenti!!
Edited by †Susy River Uchiha~ - 11/1/2016, 16:17. -
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VECCHIE SCHEDE PAIOLO MAGICO
SPOILER (clicca per visualizzare)Walk straight,limp at least once,mistakes can happen to anyoneNome: Samantha Jensen
Cognome: O' Connor
Soprannome: Sam, Jen, SJ. Alcuni mi chiamano Sammy, ma lo detesto, mi dà l'impressione di una presa in giro.
Età: 11 anni, quasi 12
Data di nascita: 22 settembre 2003
Luogo di nascita: Limerick, Irlanda
Segno zodiacale: Vergine ascendente Toro
Residenza della famiglia: Truro, Cornovaglia
Stato di sangue: Mezzosangue
Stato sociale: Benestante
Professione: Studentessa presso Hogwarts
Anno di corso: Primo
Casa: Tassorosso
Stato sentimentale: Single
Step on a failureand get up,goodbye to a wound that achesAspetto fisico: Ho capelli rosso scuro lunghi ed ondulati che non amo legare con acconciature troppo elaborate ed occhi cerulei cerchiati da lunghe ciglia. Io però ho sempre preferito le chiome scure come quelle di mia madre – niente da togliere al mio DNA irlandese, mia mamma ci ha provato strenuamente a convincermi che anche le mie fossero stupende, però trovo che tonalità corvine su iridi chiare abbiano un fascino tutto diverso. Beata Lizzy. Ho assecondato mamma quando le dissi che dopotutto aveva ragione lei, ma credo che quella puerile invidia non si sia mai estinta del tutto. La mia pelle sarebbe chiara se non che da bambina passavo la maggior parte del tempo a giocare all’aperto. Forse è per questo che il mio incarnato si è scurito, nascondendo in parte la quasi invisibile spruzzata di lentiggini che mi adorna le gote.
Sono sempre stata di corporatura abbastanza minuta, ma il mio viso è tondeggiante, ed ho le guance piene e rosate. Sulle mie labbra sottili c’è quasi sempre un sorriso gioioso, che mi nasce spontaneo fin dal mattino, se è una bella giornata. Sulle ginocchia ho qualche cicatrice, memoria dei miei giochi d’infanzia.
Stile: credo di avere uno stile piuttosto semplice, i miei vengono dalla provincia ed ho vissuto tutta la mia vita in campagna, lontana dalle città. Questo mi ha praticamente impedito di far caso a quale fosse la moda del momento, magica o babbana che fosse, il mio massimo sono stati i colori dei mantelli che mamma e papà indossano prima di andare a lavoro.
Per quanto mi riguarda, amo le tonalità pastello ed i colori della terra, le sneakers, le maglie di cotone morbido a maniche lunghe con motivi a righe, i cappelli di lana, le sciarpe confezionate da nonna Anne Rose, ed i vestiti estivi che si possono adattare ad ogni stagione, sotto cui indosso spesso lunghe e soffici calze.
We can’t see an end but future is bright,there are many chancesbecause we are youngCarattere: Seth dice che sono una persona altruista e che gli insegnamenti di mamma e papà sono andati a buon rendere. Sembra che abbia appreso i valori che volevano trasmettermi.
Mi continuano anche a ripetere l’importanza di essere coscienziosi, ma tendo ad avere troppo spesso la testa sulle nuvole alle volte per distinguere la fantasia dai fatti concreti. Di certo, avere poteri magici non mi aiuta a tenere i piedi per terra, però devo ammettere che le rare volte in cui riesco a concentrarmi sono in grado di svolgere i compiti con precisione (in pratica, la mia natura vanifica le mie capacità. Dovrei proprio lavorarci un po’ su).
Lizzy ha sempre deriso la mia creatività quando importunavo chiunque in cerca di responsi alle mie presunte opere d’arte, asserendo che il mio massimo erano le torte di fango. In realtà lo sa perfettamente che a disegnare non sono poi così male, ma se dovessi inventare qualcosa di sana pianta, probabilmente si rivelerebbe tutto un buco nell’acqua.
Mi piace conoscere e scoprire quante più cose possibile, e anche papà ci ha sempre spinti in questa direzione, così da poter sviluppare un nostro pensiero. Riuscire a condividere le proprie opinioni però per me non è mai stato troppo semplice, credo che la causa sia che ho paura di impormi sulle altre persone. Dahlia mi dice che a volte sono fin troppo buona e, per scherzare, aggiunge che quasi quasi mi preferiva prima che diventassimo amiche, quando ancora non ero così logorroica. A quanto pare, basta che mi venga accordata una certa fiducia per aprirmi e lasciarmi andare.
Tendo a vedere sempre il meglio nelle persone, a crederci anche a costo di illudermi, anche se mi hanno spiegato quanto sia controproducente. Non riesco a farne a meno.
Quando mi ci metto, divento molto esuberante, cosa che si conclude solo con il mostrare inevitabilmente la mia goffaggine e maldestria. Se non altro, faccio ridere.
Direi quindi che alla tenera età di undici anni sono ancora piuttosto ingenua. Lizzy mi guarda dall’alto in basso per questo, ma mamma dice che se cresco nel modo giusto, mi aiuterà a conservare una sorta di purezza, che potrei diventare una strega molto in gamba. Basta che mi applichi.
Altro rovescio della medaglia? A volte tendo ad essere insicura, e questa è la causa principale per le mie sporadiche botte di invidia, specialmente nei confronti di Mary Elizabeth. Di conseguenza, quando trovo di essere riuscita a raggiungere un obiettivo che mi ero prefissata posso anche lasciarmi andare ad un momento di elogio personale ed a diventare leggermente vanitosa. Immagino che tutti lo prendano come un atteggiamento scherzoso, ma in quei momenti sento davvero un certo orgoglio pervadermi.
La mia famiglia è benestante, ma le mie origini sono molto rustiche. Per quanto provi a ripetermi che non me ne devo preoccupare, non riesco a non lasciarmi turbare dal giudizio altrui. Forse la divisa aiuterà a non mostrare fin da subito in che ambiente sono cresciuta.
Che altro? Mmh... ah, sì, sono vegetariana da quando andavo alle elementari. Vivere troppo tempo accanto ai boschi ha fatto nascere in me una certa empatia nei confronti degli animali. Non ne risento neppure troppo, dato che, a detta del pediatra, ho un apparato digestivo un po’ delicato.
Let’s fly together,Let’s rock & roll,Run toward the dream, dearAma: senza dubbio al primo posto ci sono le passeggiate nel bosco. Hanno un che di liberatorio, e poi gli alberi non mi hanno mai spaventata, al contrario di Dahlia. Mi piace raccogliere ingredienti strani per conto di mia madre, e riuscire a riconoscere questa pianta da quell’altra. Adoro i temporali estivi, svegliarmi con il sole in faccia la mattina, il suono della pioggia sui vetri, la quiche di verdure, la crème brulée.
Trovo esaltante riuscire a scoprire un vero amico, animale o umano che sia, e mi rilasso ascoltando il frinire delle cicale o i suoni delle acque dolci (tra Limerick e la Cornovaglia ho sempre avuto laghi o fiumi nelle vicinanze di casa mia). Oh, e guardare le stelle d’estate, sdraiati sulle spighe di grano secche.Odia: la caccia, l’arroganza, l’egoismo, l’incongruenza, il bigottismo. So che esistono molti difetti forse peggiori, ma in un certo senso li sento parte di me, e tendo a giustificarli. Magari non dovrei e sono troppo accondiscendente.
Detesto dormire con le persiane chiuse, l’umidità, i cattivi odori che emettono alcune pozioni che prepara la mamma, gli scricchiolii del legno la notte, e la foschia mattutina, che mi mette un po’ di inquietudine.Famiglia: Mamma e papà possiedono entrambi poteri magici, ma qualche membro della nostra famiglia ne era privo, cosicché siamo Mezzosangue.
Mio padre, Peter O’Connor, è nato a Limerick, in Irlanda. Ha capelli rosso scuro, occhi color nocciola ed una barba ben curata che da piccola mi piaceva molto toccare. Ad Hogwarts faceva parte dei Corvonero, e giocava come Cercatore per la squadra di Quidditch della Casa. Gli piaceva lo sport, ma il vero motivo per cui lo praticava era che adorava volare – se non fosse per le Leggi Magiche penso andrebbe a lavoro a bordo della sua scopa. Questo spirito vivace lo spinse ad entrare nella Squadra Speciale Magica, ma ha anche conservato una certa passione per la conoscenza ed in particolare per gli incantesimi, infatti è abbonato a Trasfigurazone Oggi. Avrò anche preso da lui la mia esuberanza, ma ai giochi con le palle che lui incantava, facendole fluttuare, preferivo cose più avventurose. Vero è che comunque non ho mai sofferto di vertigini, sono curiosa di scoprire come me la caverò a lezione di Volo.
Papà ha un fratello gemello di nome Liam, privo del Dono. Nonostante ciò, i due vanno molto d’accordo. La moglie di zio Liam l’ho vista poche volte, al contrario dei loro figli, due maschi, che hanno all’incirca l’età di Seth.
Dei genitori di papà, solo nonna Anne Rose è riuscita a vedere la mia nascita. La nonna è una vecchia strega dall’udito duro che adora lavorare a maglia. Abita ancora a Limerick, ed anche se è da sola, se la cava egregiamente. In genere andiamo a trovarla tutte le estati.
Mia madre, Lillian Campbell, è nata a Perth, in Scozia. Ha capelli scuri ed i miei stessi occhi cerulei. Il suo fisico è affusolato, e sul suo viso gentile non teme di mostrare i segni dell’età. È una persona mite e gradevole, ma sa essere severa e puntigliosa quando serve. Ai tempi di Hogwarts era Tassorosso ed adesso gestisce un emporio di erborista, che vende prodotti di farmacia naturale sia magici che babbani.
Mamma ha una sorella più piccola di nome Daisy, che si occupa insieme a lei del negozio. Zia Daisy non è sposata, ma qualche tempo fa l’ho sentita dire a mamma che vorrebbe adottare un bambino. Penso sia un’ottima idea, credo che se la caverebbe alla grande.
Mio fratello maggiore, Seth, 21 anni, magonò: studia architettura all’università di Edimburgo. Legge sempre la Gazzetta del Profeta nelle trasferte tra Glasgow ed Edinburgo, nascondendola dietro una copia del Times vecchia di parecchi mesi. Solo quando si sgualcisce del tutto provvede a sostituirla. Quando iniziano le lezioni si trasferisce sempre a Glasgow da zia Daisy, e le dà una mano quando lei è occupata con il negozio. È anche appassionato di fumetti magici, penso lo faccia impazzire il fatto che le immagini si muovano. Ha una fidanzata di nome Gwen, che ha incontrato nel campus del college (a quanto pare Gwen studia Beni Culturali).
Mia sorella maggiore, Mary Elizabeth (che io chiamo semplicemente Lizzy – trovo “Mary” troppo religioso), 16 anni, studentessa di Corvonero (come papà): a volte è un po’ frivola, ma a casa è sempre molto affettuosa. Sam la prende in giro dicendo che non è degna della sua Casa, ma il più volte Lizzy ha dimostrato il suo valore. Gwen l’ha fatta interessare alla cultura babbana più di quanto non ci sia riusciuto papà. In particolare le piacciono alcuni gruppi musicali ed il cinema (ammetto che quest’ultimo intriga molto anche me, non credo abbiamo cose simili nel nostro mondo.
Non ho ancora ben capito se a scuola abbia incontrato qualcuno che le interessi, a me non ne parla mai, dice che sono "troppo piccola".
Background: sono nata in una piovosa mattina di settembre nell’ospedale di Limerick, in Irlanda, la stessa città che diede i Natali a mio padre qualche decennio prima di me. Fino ai quattro anni ho vissuto con i miei fratelli maggiori ed i miei genitori in quell’agglomerato urbano immerso nella natura, causa principale per il mio spiccato amore per il verde e la campagna. Penso che anche la presenza di nonna Anne Rose abbia contruibuito molto ad inculcarmi il valore della famiglia.
Poi papà finalmente riuscì a coronare il suo sogno e ad entrare nella Squadra Speciale Magica. All’epoca non ne capii fino in fondo la ragione, ma lui e mamma ci spiegarono che per motivi di praticità avremmo dovuto trasferirci in Inghilterra, così tutti e cinque ci spostammo a Truro, lasciando nonna Anne Rose in Irlanda. In quel periodo Lizzy doveva iniziare il penultimo anno della scuola primaria, mentre Seth si accingeva ad entrare al liceo. Sapevamo tutti che Liz, al contrario di Seth, aveva ereditato i poteri magici, ma i miei genitori hanno sempre ritenuto opportuno che il nostro bagaglio culturale fosse quanto più pieno possibile. E poi, così era più giusto nei confronti di mio fratello. Papà ci raccontava anche di quando lui e zio Liam erano più giovani, del suo interesse verso la storia e la scienza e delle volte in cui si scambiavano i libri di testo, incuriositi dai diversi percorsi di studio intrapresi.
Mamma non si è mai opposta alle decisioni di papà in merito e quando lui era in ufficio, lei aiutava me e Liz con i compiti e riusciva meglio di Mary Elizabeth a sopportare Seth quando entrò nella fase della pubertà.
Quando Liz ricevette la sua lettera per Hogwarts conobbi per la prima volta la gelosia: vedere i miei genitori e la nonna fare uso della Bacchetta era sempre stato naturale per me, tanto che quasi neppure ci facevo caso. Ora invece anche Lizzy aveva il permesso di possederne una, con le quali avrebbe davvero potuto diventare una strega degna di tale nome. Spesso mi ritrovavo a sperare che i cinque anni che mi separavano da Hogwarts trascorressero in fretta.
Non che fossi una totale inesperta in fatto di magia, anzi, dato il suo mestiere, mamma aveva sempre avuto a cuore di insegnarci a riconoscere le diverse piante, spiegandone i differenti usi, ma Liz non lo trovava abbastanza “magico”, e così preferiva starsene con Seth, o con i libri di incantesimi – peggio per lei, per ripicca e per orgoglio personale non ho mai voluto aiutarla con i compiti di Pozioni. Al contrario, a me quell’arte piaceva e, in particolare, adoravo andare in cerca degli ingredienti che servivano a mia madre. Ricordo un’occasione in cui c’era bisogno di Erba Fondente, ed insieme ci eravamo recate nei campi sotto la luna piena. Quello era stato forse il primo momento davvero magico che avessi vissuto, forse persino più di quando, a sette anni, caddi da un ramo a quattro metri d’altezza mentre giocavo con Liz e Dahlia, senza farmi un graffio – ma facendo venire un infarto alle altre due.
Quando poi divenni più grandicella, mamma si azzardò persino a mostrarmi alcuni intrugli molto semplici, tipo infusi per curare il raffreddore, che col senno di poi, di magico non avevano quasi niente se non le rape della nonna.
Quando nell’estate dei miei undici anni, un mese e mezzo prima di raggiungere la dozzina, giunse il barbagianni che reggeva la mia lettera per la Scuola di Magia e Stregoneria, eravamo dalla nonna. Ricordo che mi misi a saltellare per tutta la casa, al settimo cielo, quasi incredula. Avevo temuto che i poteri non si fossero davvero manifestati in me, terrore accresciuto quando, compiuti gli undici anni, nessun volatile era apparso alla finestra oltre ai gufi postini. Non avevo minimamente pensato che il mio compleanno cadeva ad anno scolastico inoltrato. Fatto sta che nonna Anne Rose mi minacciò con la rivista che stava leggendo se non avessi abbassato la voce, danneggiando così il suo udito già menomato. Accontentarla non fu facile.
Entrare finalmente ad Hogwarts sarebbe davvero un sogno, non potrebbe esistere posto migliore in cui andare sia per coronare il mio spirito avventuroso che la mia curiosità.
Even if you can't do it now,don't stress,don't give upjust go at your own pace and have confidence in yourselfAnimale domestico: per il mio undicesimo compleanno, zio Liam mi ha regalato il mezzano della cucciolata della sua gatta tigrata rossa. Ho chiamato quella palla di pelo Crumb (Briciola), trovo che il suono si addica al colore del suo manto.
Bacchetta: Legno di Noce, flessibile; 11½ pollici; nucleo di sangue di Drago e crine di Abraxas.
Camera Blindata: CB D282
Libri:
- Storia della Magia (Bathilda Bath)
- Manuale degli Incantesimi - Volume I (Miranda Gadula)
- Le Basi della Trasfigurazione, Volume I (Elisabeth Snow)
- L’Erbario - Enciclopedia Pratica per Praticanti (Gladius MacKimberly)
- Infusi e Pozioni Magiche (Arsenius Brodus)
- Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli (Newt Scamandro)
- Difesa Contro le Arti Oscure: Teorie e Metodi; Volume Unico (Edmund Le Froy) [Utile per tutti gli anni]
- Luoghi ed Oggetti Maledetti (Shane Montgomery)
- Le fiabe di Beda il Bardo
- Svelare il Futuro (Cassandra Vablatski)
- Leggere la mano (Abrams Lukley)
- Babbanologia Standard (Dafne McSporran)
- Il Libretto Cosmico (Stella Quasar)
- Gli Oggetti Magici: Introduzione alla loro Conoscenza; Manuale Illustrato (Cartalathiel Manbrace)
- Il Quidditch Attraverso I Secoli (Kennilworthy Whisp)
- Ricettario: Il piccolo mestolo d'argento. (Madama Palmira)Vestiti:
- 3 Completi da lavoro in tinta unita (nero)
- 1 Cappello a punta in tinta unita (nero) da giorno
- Divisa
- 1 Paio di guanti di protezione in pelle di Erumpent
- 1 Mantello invernale (nero con alamari in argento)
- 1 Grembiule da Lavoro
- 1 Divisa protettiva da VoloOggetti:
- Quaderno rilegato in spago
- Diario stregato in pelle con ghirigori
- Calamaio in ottone liscio
- Penna d’aquila
- Inchiostro Cambiacolore
- Set di fogli di pergamena
- Porta Pergamene Segretario
- Calderone in Peltro
- Provette in Cristallo
- Bilancia in Ottone
- Boccetta di Essenza di DittamoLink Role:
Acquisti
Ghirigoro; Calderoni&Farmacia; Madama McClan; Olivander's
Hogwarts
Smistamento; Prima Mattinata a Hogwarts; Cerimonia di Inizio Anno; Stanza di Sam {Dormitorio di Tassorosso}
Lezioni
DCAO & INC {1 - 2 - 3 - 4 - 5}; voto: O
VTM {1 - 2}
Varie
We gotta go back to Hogwarts! {King's Cross}
There's not one right answer,so keep pushing forwardand look for yoursCHARACTER SHEET © ReilaSamantha Jensen O'Connor
Nome › Samantha JensenSPOILER (clicca per visualizzare)Samantha: "Fanciulla sacra", "fiore", "persona che ascolta". Lo scelse sua nonna per lei, ed a Sam piace moltissimo.
Jensen: I suoi genitori lo trovarono nei romanzi di Terry Goodkind e, innamoratisi del personaggio, decisero di regalarne il nome alla loro figlia terzogenita.
Cognome › O'ConnorSPOILER (clicca per visualizzare)Translazione inglese dell'irlandese Ui Conchobhair, sono una famiglia reale irlandese originaria del Connacht, la più occidentale e meno vasta provincia della Repubblica d'Irlanda. Il capostipite della famiglia fu Cathal O'Connor, che ebbe il titolo di re del Connacht nel 980. O'Connor; la discendenza proseguì ininterrotta fino al 1466, quando la famiglia si divise nel ramo degli O'Connor Ruadh (rossi, a cui appartiene Samantha) e degli O'Connor Donn (neri). Sam ha sempre trovato affascinante che grazie all'unione con sua madre le due tinte avessero potuto riunirsi, anche se naturalmente ciò non aveva nulla a che fare con il colore dei capelli. Gli O'Connor hanno anche uno stemma di casato, che però Sam ha visto solamente sulle porcellane e gli arazzi a casa di sua nonna.
Soprannome › Sam, Jen, SJ. Alcuni mi chiamano Sammy, ma lo detesto, mi dà l'impressione di una presa in giro.
Età › 13 anni
Data di nascita › 22 Settembre 2003
Luogo di nascita › Connemara (Irlanda); da piccola lei ed i suoi fratelli spesso si intrufolavano nell'abazia di Kylemore, immaginando di essere gli antichi sovrani del Connacht.
Residenza attuale › Truro, Cornovaglia
Stato di sangue › Mezzosangue
Stato sociale › Benestante
Orientamento sessuale › Sam è ancora troppo piccola per pensare a certe cose. Tendenzialmente le piacerebbero i ragazzi, ma dato il suo carattere non è impossibile che possa prendere una sbandata anche per una donna.
Segni particolari › Ho una voglia di fragola nella parte bassa della schiena, sulla destra, e probabilmente qualche cicatrice sulle ginocchia per via delle numerose cadute che facevo da piccola.
Stato sentimentale›Ho una cotta per Nathan Fray.“O forse è a Tassorosso la vostra vita,
Carattere: Seth dice che sono una persona altruista e che gli insegnamenti di mamma e papà sono andati a buon rendere. Sembra che abbia appreso i valori che volevano trasmettermi.
Mi continuano anche a ripetere l’importanza di essere coscienziosi, ma tendo ad avere troppo spesso la testa sulle nuvole alle volte per distinguere la fantasia dai fatti concreti. Di certo, avere poteri magici non mi aiuta a tenere i piedi per terra, però devo ammettere che le rare volte in cui riesco a concentrarmi sono in grado di svolgere i compiti con precisione (in pratica, la mia natura vanifica le mie capacità. Dovrei proprio lavorarci un po’ su).
Lizzy ha sempre deriso la mia creatività quando importunavo chiunque in cerca di responsi alle mie presunte opere d’arte, asserendo che il mio massimo erano le torte di fango. In realtà lo sa perfettamente che a disegnare non sono poi così male, ma se dovessi inventare qualcosa di sana pianta, probabilmente si rivelerebbe tutto un buco nell’acqua.
Mi piace conoscere e scoprire quante più cose possibile, e anche papà ci ha sempre spinti in questa direzione, così da poter sviluppare un nostro pensiero. Riuscire a condividere le proprie opinioni però per me non è mai stato troppo semplice, credo che la causa sia che ho paura di impormi sulle altre persone. Seth mi dice che a volte sono fin troppo buona e, per scherzare, aggiunge che quasi quasi mi preferiva prima che diventassimo amiche, quando ancora non ero così logorroica. A quanto pare, basta che mi venga accordata una certa fiducia per aprirmi e lasciarmi andare.
Tendo a vedere sempre il meglio nelle persone, a crederci anche a costo di illudermi, anche se mi hanno spiegato quanto sia controproducente. Non riesco a farne a meno.
Quando mi ci metto, divento molto esuberante, cosa che si conclude solo con il mostrare inevitabilmente la mia goffaggine e maldestria. Se non altro, faccio ridere.
Direi quindi che alla tenera età di undici anni sono ancora piuttosto ingenua. Lizzy mi guarda dall’alto in basso per questo, ma mamma dice che se cresco nel modo giusto, mi aiuterà a conservare una sorta di purezza, che potrei diventare una strega molto in gamba. Basta che mi applichi.
Altro rovescio della medaglia? A volte tendo ad essere insicura, e questa è la causa principale per le mie sporadiche botte di invidia, specialmente nei confronti di Mary Elizabeth. Di conseguenza, quando trovo di essere riuscita a raggiungere un obiettivo che mi ero prefissata posso anche lasciarmi andare ad un momento di elogio personale ed a diventare leggermente vanitosa. Immagino che tutti lo prendano come un atteggiamento scherzoso, ma in quei momenti sento davvero un certo orgoglio pervadermi.
La mia famiglia è benestante, ma le mie origini sono molto rustiche. Per quanto provi a ripetermi che non me ne devo preoccupare, non riesco a non lasciarmi turbare dal giudizio altrui. Forse la divisa aiuterà a non mostrare fin da subito in che ambiente sono cresciuta.
Che altro? Mmh... ah, sì, sono vegetariana da quando andavo alle elementari. Vivere troppo tempo accanto ai boschi ha fatto nascere in me una certa empatia nei confronti degli animali. Non ne risento neppure troppo, dato che, a detta del pediatra, ho un apparato digestivo un po’ delicato. Aspetto Fisico: Ho capelli rosso scuro lunghi ed ondulati che non amo legare con acconciature troppo elaborate ed occhi cerulei cerchiati da lunghe ciglia. Io però ho sempre preferito le chiome scure come quelle di mia madre – niente da togliere al mio DNA irlandese, mia mamma ci ha provato strenuamente a convincermi che anche le mie fossero stupende, però trovo che tonalità corvine su iridi chiare abbiano un fascino tutto diverso. Beata Lizzy. Ho assecondato mamma quando le dissi che dopotutto aveva ragione lei, ma credo che quella puerile invidia non si sia mai estinta del tutto.
La mia pelle sarebbe chiara se non che da bambina passavo la maggior parte del tempo a giocare all’aperto. Forse è per questo che il mio incarnato si è scurito, nascondendo in parte la quasi invisibile spruzzata di lentiggini che mi adorna le gote.
Sono sempre stata di corporatura abbastanza minuta, ma il mio viso è tondeggiante, ed ho le guance piene e rosate. Sulle mie labbra sottili c’è quasi sempre un sorriso gioioso, che mi nasce spontaneo fin dal mattino, se è una bella giornata. Sulle ginocchia ho qualche cicatrice, memoria dei miei giochi d’infanzia.
“dove chi alberga è giusto e leale:
Famiglia: Mamma e papà possiedono entrambi poteri magici, ma qualche membro della nostra famiglia ne era privo, cosicché siamo Mezzosangue.
Mio padre, Peter O’Connor, è nato a Limerick, in Irlanda. Ha capelli rosso scuro, occhi color nocciola ed una barba ben curata che da piccola mi piaceva molto toccare. Ad Hogwarts faceva parte dei Corvonero, e giocava come Cercatore per la squadra di Quidditch della Casa. Gli piaceva lo sport, ma il vero motivo per cui lo praticava era che adorava volare – se non fosse per le Leggi Magiche penso andrebbe a lavoro a bordo della sua scopa. Questo spirito vivace lo spinse ad entrare nella Squadra Speciale Magica, ma ha anche conservato una certa passione per la conoscenza ed in particolare per gli incantesimi, infatti è abbonato a Trasfigurazone Oggi. Avrò anche preso da lui la mia esuberanza, ma ai giochi con le palle che lui incantava, facendole fluttuare, preferivo cose più avventurose. Vero è che comunque non ho mai sofferto di vertigini, sono curiosa di scoprire come me la caverò a lezione di Volo.
Papà ha un fratello gemello di nome Liam, privo del Dono. Nonostante ciò, i due vanno molto d’accordo. La moglie di zio Liam l’ho vista poche volte, al contrario dei loro figli, due maschi, che hanno all’incirca l’età di Seth.
Dei genitori di papà, solo nonna Anne Rose è riuscita a vedere la mia nascita. La nonna è una vecchia strega dall’udito duro che adora lavorare a maglia. Abita ancora a Limerick, ed anche se è da sola, se la cava egregiamente. In genere andiamo a trovarla tutte le estati.
Mia madre, Lillian Campbell, è nata a Perth, in Scozia. Ha capelli scuri ed i miei stessi occhi cerulei. Il suo fisico è affusolato, e sul suo viso gentile non teme di mostrare i segni dell’età. È una persona mite e gradevole, ma sa essere severa e puntigliosa quando serve. Ai tempi di Hogwarts era Tassorosso ed adesso gestisce un emporio di erborista, che vende prodotti di farmacia naturale sia magici che babbani.
Mamma ha una sorella più piccola di nome Daisy, che si occupa insieme a lei del negozio. Zia Daisy non è sposata, ma qualche tempo fa l’ho sentita dire a mamma che vorrebbe adottare un bambino. Penso sia un’ottima idea, credo che se la caverebbe alla grande.
Mio fratello maggiore, Seth, 21 anni, magonò: studia architettura all’università di Edimburgo. Legge sempre la Gazzetta del Profeta nelle trasferte tra Glasgow ed Edinburgo, nascondendola dietro una copia del Times vecchia di parecchi mesi. Solo quando si sgualcisce del tutto provvede a sostituirla. Quando iniziano le lezioni si trasferisce sempre a Glasgow da zia Daisy, e le dà una mano quando lei è occupata con il negozio. È anche appassionato di fumetti magici, penso lo faccia impazzire il fatto che le immagini si muovano. Ha una fidanzata di nome Gwen, che ha incontrato nel campus del college (a quanto pare Gwen studia Beni Culturali).
Mia sorella maggiore, Mary Elizabeth (che io chiamo semplicemente Lizzy – trovo “Mary” troppo religioso), 16 anni, studentessa di Corvonero (come papà): a volte è un po’ frivola, ma a casa è sempre molto affettuosa. La prendo in giro dicendo che non è degna della sua Casa, ma il più volte Lizzy ha dimostrato il suo valore. Gwen l’ha fatta interessare alla cultura babbana più di quanto non ci sia riusciuto papà. In particolare, le piacciono alcuni gruppi musicali ed il cinema (ammetto che quest’ultimo intriga molto anche me, non credo abbiamo cose simili nel nostro mondo).
Non ho ancora ben capito se a scuola abbia incontrato qualcuno che le interessi, a me non ne parla mai, dice che sono "troppo piccola".
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Scuola › Hogwarts School of Witchcraft and Wizardry
Casa › Tassorosso
Anno di corso › II anno
Bacchetta › Legno di Noce, flessibile; 11½ pollici; nucleo di sangue di Drago e crine di Abraxan.
Animale domestico › Per il mio dodicesimo compleanno, mio zio Liam mi ha regalato un cucciolo di gatto europeo. Ho deciso di chiamare quella palla di pelo Crumb, penso che il suono si adatti perfettamente al suo carattere giocoso.
Scopa › Scopalinda 21
Patronus › //
Allineamento › Neutrale Buono
Camera blindata › CB D282Ama: senza dubbio al primo posto ci sono le passeggiate nel bosco. Hanno un che di liberatorio, e poi gli alberi non mi hanno mai spaventata. Mi piace raccogliere ingredienti strani per conto di mia madre, e riuscire a riconoscere questa pianta da quell’altra. Adoro i temporali estivi, svegliarmi con il sole in faccia la mattina, il suono della pioggia sui vetri, la quiche di verdure, la crème brulée e la zuppa di spezie di mia madre.
Trovo esaltante riuscire a scoprire un vero amico, animale o umano che sia, e mi rilasso ascoltando il frinire delle cicale o i suoni delle acque dolci (tra Limerick e la Cornovaglia ho sempre avuto laghi o fiumi nelle vicinanze di casa mia). Oh, e guardare le stelle d’estate, sdraiati sulle spighe di grano secche.
Mi piace moltissimo la musica d'atmosfera, ma il suono degli archi è il mio preferito e adoro Lindsey Stirling.Odia: la caccia, l’arroganza, l’egoismo, l’incongruenza, il bigottismo. So che esistono molti difetti forse peggiori, ma in un certo senso li sento parte di me, e tendo a giustificarli. Magari non dovrei e sono troppo accondiscendente.
Detesto dormire con le persiane chiuse, l’umidità, i cattivi odori che emettono alcune pozioni che prepara la mamma, gli scricchiolii del legno la notte, e la foschia mattutina, che mi mette un po’ di inquietudine.Even if you can't do it now,don't stress,don't give upjust go at your own pace and have confidence in yourself
Background: sono nata in una piovosa mattina di settembre nell’ospedale di Limerick, in Irlanda, la stessa città che diede i Natali a mio padre qualche decennio prima di me. Fino ai quattro anni ho vissuto con i miei fratelli maggiori ed i miei genitori in quell’agglomerato urbano immerso nella natura, causa principale per il mio spiccato amore per il verde e la campagna. Penso che anche la presenza di nonna Anne Rose abbia contruibuito molto ad inculcarmi il valore della famiglia.
Poi papà finalmente riuscì a coronare il suo sogno e ad entrare nella Squadra Speciale Magica. All’epoca non ne capii fino in fondo la ragione, ma lui e mamma ci spiegarono che per motivi di praticità avremmo dovuto trasferirci in Inghilterra, così tutti e cinque ci spostammo a Truro, lasciando nonna Anne Rose in Irlanda. In quel periodo Lizzy doveva iniziare il penultimo anno della scuola primaria, mentre Seth si accingeva ad entrare al liceo. Sapevamo tutti che Liz, al contrario di Seth, aveva ereditato i poteri magici, ma i miei genitori hanno sempre ritenuto opportuno che il nostro bagaglio culturale fosse quanto più pieno possibile. E poi, così era più giusto nei confronti di mio fratello. Papà ci raccontava anche di quando lui e zio Liam erano più giovani, del suo interesse verso la storia e la scienza e delle volte in cui si scambiavano i libri di testo, incuriositi dai diversi percorsi di studio intrapresi.
Mamma non si è mai opposta alle decisioni di papà in merito e quando lui era in ufficio, lei aiutava me e Liz con i compiti e riusciva meglio di Mary Elizabeth a sopportare Seth quando entrò nella fase della pubertà.
Quando Liz ricevette la sua lettera per Hogwarts conobbi per la prima volta la gelosia: vedere i miei genitori e la nonna fare uso della Bacchetta era sempre stato naturale per me, tanto che quasi neppure ci facevo caso. Ora invece anche Lizzy aveva il permesso di possederne una, con le quali avrebbe davvero potuto diventare una strega degna di tale nome. Spesso mi ritrovavo a sperare che i cinque anni che mi separavano da Hogwarts trascorressero in fretta.
Non che fossi una totale inesperta in fatto di magia, anzi, dato il suo mestiere, mamma aveva sempre avuto a cuore di insegnarci a riconoscere le diverse piante, spiegandone i differenti usi, ma Liz non lo trovava abbastanza “magico”, e così preferiva starsene con Seth, o con i libri di incantesimi – peggio per lei, per ripicca e per orgoglio personale non ho mai voluto aiutarla con i compiti di Pozioni. Al contrario, a me quell’arte piaceva e, in particolare, adoravo andare in cerca degli ingredienti che servivano a mia madre. Ricordo un’occasione in cui c’era bisogno di Erba Fondente, ed insieme ci eravamo recate nei campi sotto la luna piena. Quello era stato forse il primo momento davvero magico che avessi vissuto, forse persino più di quando, a sette anni, caddi da un ramo a quattro metri d’altezza mentre giocavo con Liz e Seth, senza farmi un graffio – ma facendo venire un infarto alle altre due.
Quando poi divenni più grandicella, mamma si azzardò persino a mostrarmi alcuni intrugli molto semplici, tipo infusi per curare il raffreddore, che col senno di poi, di magico non avevano quasi niente se non le rape della nonna.
Quando nell’estate dei miei undici anni, un mese e mezzo prima di raggiungere la dozzina, giunse il barbagianni che reggeva la mia lettera per la Scuola di Magia e Stregoneria, eravamo dalla nonna. Ricordo che mi misi a saltellare per tutta la casa, al settimo cielo, quasi incredula. Avevo temuto che i poteri non si fossero davvero manifestati in me, terrore accresciuto quando, compiuti gli undici anni, nessun volatile era apparso alla finestra oltre ai gufi postini. Non avevo minimamente pensato che il mio compleanno cadeva ad anno scolastico inoltrato. Fatto sta che nonna Anne Rose mi minacciò con la rivista che stava leggendo se non avessi abbassato la voce, danneggiando così il suo udito già menomato. Accontentarla non fu facile.
Entrare finalmente ad Hogwarts sarebbe davvero un sogno, non potrebbe esistere posto migliore in cui andare sia per coronare il mio spirito avventuroso che la mia curiosità.
I ANNO: Ho iniziato il mio percorso di istruzione magica nel migliore modo possibile. Sono stata smistata a Tassorosso, la stessa Casa di mia madre, e ho subito fatto amicizia con i miei compagni. La mia prima amica è stata Laurel Berk, ma quando ha cominciato a frequentare il giro di Noah Brody non ho avuto modo di interagire più molto con lei. Joachim Morley però, il migliore amico di Noah, è davvero un ragazzo d'oro, non capisco come faccia ad essergli amico. Pare comunque che non sia stata l'unica a prendere subito capelli a banana in antipatia: Nathan Fray, il Principe delle Serpi, pare aver sviluppato un profondo senso di rivalità nei suoi confronti, anche se dubito che sia questo il motivo per cui mi sono avvicinata a lui. Devo ancora riuscire ad inquadrarlo a dovere. Nemmeno Diadem Ollivier e, soprattutto, Audrey Hastings, compagne di Casa di Nathan, sembrano avermi nelle loro grazie. Beh, per quanto riguarda Audrey, la cosa è reciproca. Oh, giusto per aggiungere la ciliegina sulla torta, ho realizzato di nutrire un certo senso di inferiorità nei confronti di Irene Darko, ex-Prefetta di Serpeverde. Con i Corvonero sono stata più fortunata: Jane Steenwood, un ragazzo timido e pensieroso, si era addirittura preso una cotta per me, forse è per questo che odia Nathan così tanto.
Le lezioni sono state tutte interessantissime, anche se non posso dire di amare ogni professore - i Whitefog ed il Preside Walker in particolare. Adoro però Drew e Vince - abituarmi a chiamarli per nome è ancora un problema - e scegliere le materie per l'anno prossimo sarà davvero un problema. Probabilmente la cosa che più mi piace è la dinamicità dei corsi, soprattutto perché i docenti ci fanno spesso assumere la Pozione di Biancaneve per mettere in pratica quanto imparato in diversi scenari. In uno di questi, decisamente terrificante, ho fatto squadra con Viktor Houston, Kenneth Wallace, Clay Moore e Marcus Blackwood. Con i primi due, specie Kenny, sono ancora in buoni rapporti.
Ciò che non mi aspettavo, però, è stata la mia nomina a Cercatrice, come mio padre al suo tempo! E, cosa ancora più strabiliante, sono addirittura riuscita a vincere l'incontro con i Grifondoro, per i quali Aria cavalcava una Firebolt!
Non ho preso parte agli eventi sociali organizzati dagli studenti più grandi, come la Festa di Halloween o il Party in Piscina, ma è stato un anno stupendo e spero che il prossimo riesca a superarlo!
II ANNO: L'anno si prospetta stupendo prima ancora di tornare al castello, dato che ho rivisto Lara a Diagon Alley per fare gli acquisti insieme. Mi era davvero mancata, magari l'estate prossima riusciremo ad organizzare qualcosa insieme. Le ho anche presentato mio padre, e sembra che le piaccia molto. Tuttavia, ad Hogwarts sono stata accolta dalla spiazzante notizia che Audrey era diventata Prefetto. Fortuna vuole che anche Viktor sia stato chiamato a ricoprire la stessa carica e sapendo quanto poco si sopportino quei due ne prevedo già delle belle.
III ANNO:
IV ANNO:
V ANNO:
VI ANNO:
VII ANNO:
AFTER HOGWARTS: Brakebills College“qui la pazienza regna infinita
Incantesimi
- Wingardium Leviosa
- Expelliarmus
- Pulvinum
- Partis Revelio
- Papillon
- Periculum / Periculum Viridis
- Geminio
- Reparo
- Reducio / Engorgio
- Caldius > Infericus
- Frigus > Glacies
- Colovaria
- Capillus Remotionem
- Accio / Depulso
- Descendo
- Erecto
- Excidit
- Ferum
- Fastronum
- Furunculus
- Gambemolli
- Genu Invertemus
- Gratta e Netta
- Guidami
- Halitus Callidus
- Impervium
- Impingentim
- Languelingua
- Lumos / Nox
- Slugulus Eructo (Mangialumache)
- Melofors
- Mucus ad Nauseam
- Obscuro
- Scurge
- Tarantallegra
- Truncum
- Waddiwasi
- Acutus
- Alohomora
- Aparecium
- Ascende
- Autoscribo
- Bagaglius
- Glacius
- Aguamenti
- Lacarnum Inflamare
- Stupeficium
- Protego
- Fluidensum
Conoscenze
☆ INC: Leggi di Gamp
☆ DCAO: Magia Bianca/Magia Nera; Luoghi Infestati/Maledetti; I Doni della Morte; Maledizioni sui Tesori; Lega Inglese dei Duellanti
☆ VTM: Scope volanti; Nottetempo
☆ MINT: Nave di Durmstrang (Olandese Volante); Carrozze di Beauxbatons; Carrozze di Hogwarts
☆ SdM: Storia di Hogwarts
☆ POZ: il Calderone; classificazione delle pozioni; Amortentia, Distillato della Morte Vivente, Elisir dell'Euforia, Pozione Polisucco, Pozione Antilupo; Veleni
☆ ERB: definizione; classificazione delle piante; Geranio Zannuto; Erba Fondente; grinzafichi, Mandragola; Erba d'Oro
☆ DIV: Astragalomanzia; Chirologia (Chiromanzia); Astrologia; gli Oroscopi
☆ ASTRO: definizione; branche dell'Astronomia Babbana (Astrochimica, Astrofisica, Stroria) VS Astronomia Magica; Sistema Solare
☆ CDCM: definizione; Newt Scamandro; "Creature Fantastiche: Dove Trovarle"; Kneazle; Storia della Consapevolezza Babbana degli Animali Magici; Ufficio RECDCM; Sgnappo; Puffole Pigmee; Sunlys; Gnomi; Horklump; Vermicoli; influenza dell'acqua sugli incantesimi; avvincini; fate; Doxy; Augurey
☆ TRASF: definizione; storia; branche (Trasformazione, Evocazione, Evanescenza); Animagus; effetti della Trasfigurazione
☆ BABBA: definizione; differenze maghi/babbani; mezzi di trasporto; autoscontro
☆ ALCH: definizione; storia; Alchimia Babbana
“e il duro lavoro non è innaturale.Libri:
- I Segreti di Nicholas Flamel (Nicholas Flamel)
- L'universale manuale dell'universo per il triennio Vol 1 (di Stella Quasar)
- Guida del Guaritore (Julie Livida)
- Animali, Spiriti e Fate - Manuale Aggiornato (Sigmund Malone)
- I Segreti delle Arti Oscure: Teorie per la Difesa - Volume Primo - (Richard Alexander Roger)
- Il Duello, guida pratica all'attacco e alla difesa (Kate Houghtough)
- Mille Erbe e Funghi Magici (Phyllida Spore)
- Pozioni&Veleni (Agatha List)
- Antiveleni Asiatici (Furia Kinder)
- Storia della Magia (Bathilda Bath)
- Manuale degli Incantesimi - Volume I (Miranda Gadula)
- Le Basi della Trasfigurazione, Volume I (Elisabeth Snow)
- L’Erbario - Enciclopedia Pratica per Praticanti (Gladius MacKimberly)
- Infusi e Pozioni Magiche (Arsenius Brodus)
- Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli (Newt Scamandro)
- Difesa Contro le Arti Oscure: Teorie e Metodi; Volume Unico (Edmund Le Froy) [Utile per tutti gli anni]
- Luoghi ed Oggetti Maledetti (Shane Montgomery)
- Le fiabe di Beda il Bardo
- Svelare il Futuro (Cassandra Vablatski)
- Leggere la mano (Abrams Lukley)
- Babbanologia Standard (Dafne McSporran)
- Il Libretto Cosmico (Stella Quasar)
- Gli Oggetti Magici: Introduzione alla loro Conoscenza; Manuale Illustrato (Cartalathiel Manbrace)
- Il Quidditch Attraverso I Secoli (Kennilworthy Whisp)
- Ricettario: Il piccolo mestolo d'argento. (Madama Palmira)Vestiti:
- 3 Completi da lavoro in tinta unita (nero)
- 1 Cappello a punta in tinta unita (nero) da giorno
- Divisa
- 1 Paio di guanti di protezione in pelle di Erumpent
- 1 Mantello invernale (nero con alamari in argento)
- 1 Grembiule da Lavoro
- 1 Divisa protettiva da Volo
- 1 Divisa da Quidditch {Tassorosso}
- Set completo di protezioni per il QuidditchOggetti:
- Piantina da accudire per Erbologia
- Una borsa dotata di Incantesimo Estensivo Irriconoscibile, cucita da sua nonna.
- Quaderno rilegato in spago
- Diario stregato in pelle con ghirigori
- Calamaio in ottone liscio
- Penna d’aquila
- Inchiostro Cambiacolore
- Set di fogli di pergamena
- Porta Pergamene Segretario
- Calderone in Peltro
- Provette in Cristallo
- Bilancia in Ottone
- Boccetta di Essenza di Dittamo
- Set Standard di Ingredienti II
Acquisti
I - Ghirigoro; Calderoni&Farmacia; Madama McClan; Olivander's; Serraglio Stregato; Mondomago (Scherzi&Sport Magici)
II - Calderoni&Farmacia; Ghirigoro; Serraglio Stregato; Magie Sinister; Mondomago; Visita Medica; Richiamo per Crumb
Hogwarts
Smistamento; Prima Mattinata a Hogwarts; Cerimonia di Inizio Anno; Stanza di Sam {Dormitorio di Tassorosso}; Quest Tassa I; Rompere il ghiaccio; Provini di Quidditch (II sessione); Allenamento con Thyste; Corridoi; Partita di Quidditch {Grifondoro VS Tassorosso}; Quest Tassa II-1 - 2;
Varie
We gotta go back to Hogwarts! {King's Cross}MATERIA I Lezione Voto II Lezione Voto Media DCAO 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 Voto: O Voto: POZ 1 - 2 - 3 - 4 - 5 Voto: E+ (ML) Voto: ERB 1 - 2 Voto: Voto: ASTRO 1 - 2 - 3 - 4 Voto: E+ Voto: CDCM 1 - 2 - 3 - 4 - 5 Voto: E+ (ML) Voto: ALCH 1 - 2 - 3 - 4 Voto: E (ML) Voto:
Pagella I anno: OThere's not one right answer,so keep pushing forwardand look for yours
ispirated to Hufflepuff house
Edited by Kasra; - 7/1/2018, 12:10. -
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BLA BLA BLA
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VECCHIA FIRMASPOILER (clicca per visualizzare)Near, idolatrato dai fandom inglesi e giapponesi, è ingiustamente bistrattato da gran parte di quello italiano. Se anche tu sei tra quelli che amano il puffetto tutto bianco, copia ed incolla nella tua firma!!
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"The trill such a small gesture from Near makes me feel ... I don't find it anywhere else. Who am I trying to fool? Nothing will never make my blood boil like this. Nothing other than Near"
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«So are you coming or going?
Or coming and then going?
Or coming and staying?»~ ♥ ~ ♥ ~ ♥ ~
♔ BIGBANG IS V.I.P ♔
Edited by Kasra; - 25/2/2019, 18:36. -
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Edited by Kasra; - 22/5/2020, 16:38. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)CODICE<div style="overflow: hidden; width: 490px; background: #E8E8E8; padding: 5px; border: #1C1B18 solid 2px; text-align: center"><img style="width: 243px; opacity: 0.9; margin-bottom: 3px" src=" https://upload.forumfree.net/i/ff6192550/98c0QqL_0.gif "> <img style="width: 243px; opacity: 0.9; margin-bottom: 3px" src="https://upload.forumfree.net/i/ff6192550/ruFx6hc_0.gif">
<span style="text-transform: uppercase; font-family: arial narrow; color: black; margin-left: 3px; letter-spacing: 2px"><b>[size=7]Samantha Jensen O’Connor[/size]</b>
[size=0]14 Y.O.| III year | [color=orange]Hufflepuff [/color]| Neutral Good | [URL=https://soundcloud.com/susy-river/sams-voice]voice[/URL] | [URL=?t=71242516#entry578326536][color=crimson]ϟ[/color][/URL][/size]</span> </div><div style="overflow: hidden; width: 488px; background: #FFFFFF; padding: 5px; border: #f3f3f3 solid 3px;"><div style="overflow-y: scroll; width: 499px; height: 235px; padding-right: 25px; font-family: arial; font-size: 11px; line-height: 13px; color: black; text-align: justify"><div style="height: 40px; font-family: georgia; font-size:12px; float: left; margin-right: 5px; margin-top: 25px; margin-left: 2px; margin-bottom: 3px; opacity: 0.9; text-align: center; font-size: 80px; color: black; border: #1C1B18 solid 2px">[color=black]B[/color]</div>
<span style="font-style: normal; color: black; font-size: 13px; font-family: Liberation Serif">LA BLA BLA</span>
</div></div><div style="overflow: hidden; width: 490px; height: 8px; background: #E8E8E8; padding: 5px; border: #EBEBEB solid 2px; text-align: center"><span style="text-transform: uppercase; font-family: arial narrow; color: #505050; font-size: 6px; letter-spacing: 4px">role code by [URL=http://annahberry.forumfree.it/]»ANNAH.BELLE«[/URL] don't copy</span></div>Samantha J. O'Connorhufflepuff | ii YEAR | 13 ys old | SheetCODE&GRAPHIC BY HIMESPOILER (clicca per visualizzare)CODICE<table cellpadding=0 cellspacing=0>
<tr>
<td>[IMG]https://upload.forumfree.net/i/ff6192550/DmX3AH3.gif[/IMG]</td>
<td><div style="background: #fff; width: auto; height: 400px;"><div style="font-size: 15px; font-family: georgia; color: #DCCE01; text-align: center; text-transform: uppercase; letter-spacing: 5px; padding-top: 20px;"><b>[color=#D1C300]Samantha J. O'Connor[/color]</b></div><div style="text-align: center; font-size: 8px; font-family: georgia; text-transform: uppercase; letter-spacing: 2px; color: #454545; padding-bottom: 8px;">hufflepuff | ii YEAR | 13 ys old | [URL=http://ilpaiolomagico.forumfree.it/?t=71242516]Sheet[/URL]</div> <div style="overflow: hidden; width: 300px; margin-top: 15px; margin-right: 10px; margin-left: 10px;"><div style="overflow-y: scroll; width: 317px; height: 310px; padding-right: 25px"><div style="font-size: 11px; font-family: tahoma; color: #878787; line-height: 12px;">BLA BLA BLA
</div></div></div></div></td>
</tr>
</table> <div style="text-align: center; padding-top: 5px; font-family: arial; font-size: 9px">CODE&GRAPHIC BY [URL=http://hime.blogfree.net/]HIME[/URL]</div>SPOILER (clicca per visualizzare)CODICE<div align="center"><div style="width: 510px; padding-top: 3px; padding-bottom: 3px; padding-left: 3px; padding-right: 4px; border: 1px dashed #666666"><div style="width: 500px; background: #FFFFFF; padding-top: 15px; padding-left: 3px; padding-right: 3px; border-top: 3px dotted #edb51d; border-bottom: 3px dotted #edb51d; border-right: 3px solid #edb51d; border-left: 3px solid #edb51d"><div style="width: 450px; border: 4px solid #edb51d">[IMG=png]http://image.forumfree.it/6/1/9/2/5/5/0/1439778325.png[/IMG]</div><span style="text-shadow: 1px 1px 1px black; letter-spacing: -4px">[font=End of the Dream][size=17]<b>[URL=?t=71242516#entry578326536]<b>[size=27]Samantha Jensen O'Connor[/size]</b>[/URL]</b>[/size][/font]</span>
<span style="font-family: Courier; font-size: 10px; text-transform: uppercase; color: 141412; text-shadow: 1px 0px 0px black; letter-spacing: 3px">[color=gold]Hufflepuff[/color] | III year | 13 y.o. | Neutral Good | [URL=https://soundcloud.com/susy-river/sams-voice]voice[/URL] </span>
<div style="background-color: #; overflow: auto; height: 275px; width: 480px; text-align: justify; font-family: Verdana; font-size: 11.5px; color: black; padding-left: 3px; padding-right: 3px">BLA BLA BLA
</div>
</div></div>
<span style="text-align: center; font-family: tahoma; color: #DEDEDE; font-size: 9px; text-transform: uppercase">codice role © [URL=?act=Profile&MID=6711697]<span style="font-family: tahoma; font-size: 9px; font-style: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; text-transform: uppercase"> Akicch~</span>[/URL]NON COPIARE - WANT YOUR OWN? [URL=http://inthemiddle.forumfree.it/]GET IT[/URL]</span></div>code © El Gringo 89SPOILER (clicca per visualizzare)CODICE<div align="center"><div style="width: 590px; padding: 8px; background-color: #FFF; font-family: tahoma; font-size: 10pt; color: #000; line-height: 99%; text-align: justify"><div style="float: left; margin-right: 10px">[IMG]http://image.forumfree.it/6/1/9/2/5/5/0/1453742548.png[/IMG]</div>
<div style="background-color: #2d2c2c; color:#ffffff; text-align:center; letter-spacing: 10px">[size=5][font=End of the dream][size=7][URL=http://ilpaiolomagico.forumfree.it/?t=71242516#entry578326536][color=white]<b>Samantha Jensen O'Connor</b>[/color][/URL][/size][/font][/size]
[color=gold]<b>Hufflepuff</b>[/color], I anno</div>
<div style="background-color: #; overflow: auto; height: 300px; width: 430px; text-align: justify; font-family: Arial; font-size: 13px; color: #0E0A0A; padding-left: 4px; padding-right: 3px">BLA BLA BLA
</div>
<div style="border-bottom: 3px solid #2d2c2c"></div></div></div><div align="center" style="font-family: tahoma; font-size: 8px; text-transform: uppercase; text-align: center">code © [URL=?act=Profile&MID=1879969]El Gringo 89[/URL]</div>
CODE&GRAPHIC BY HIMESPOILER (clicca per visualizzare)CODICE<div style="background-image: url(http://oi65.tinypic.com/104pxdv.jpg); width: 479px; height: auto; background-repeat: no-repeat; background-color: #fff">
<img style="width: 140px; border-radius: 100%; float: right; margin-right: 20px; margin-top: 80px;" src="http://image.forumfree.it/6/1/9/2/5/5/0/1456174134.jpg"><div style="font-size: 13px; color: #1e1e1e; font-family: georgia; text-transform: uppercase; letter-spacing: 3px; padding-left: 20px; font-weight: bold; padding-top: 195px;"><i>Samantha Jensen O'Connor</i></div><div style="font-family: verdana; font-size: 10px; color: #1e1e1e; margin-left: 20px;">I year | [color=gold]Hufflepuff [/color][URL=http://ilpaiolomagico.forumfree.it/?t=71242516#entry578326536]☆[/URL]</div>
<div style="overflow: hidden; width: 460px; "><div style="overflow-y: scroll; width: 477px; height: 300px; padding-right: 25px; color: #1e1e1e; font-family: tahoma; font-size: 11px; line-height: 12px; text-shadow: 1px 1px 0px rgba(255, 255, 255, 0.5);"><div style="border-right: 10px gold solid; padding-right: 10px;">BLA BLA BLA</div></div></div></div> <div style="text-align: center; padding-top: 5px; font-family: arial; font-size: 9px">CODE&GRAPHIC BY [URL=http://hime.blogfree.net/]HIME[/URL]</div>SPOILER (clicca per visualizzare)CODICE<div style="background-color: gold; padding: 8px; width: 490px;"><div style="background: #070707; border: 7px solid #111; padding: 5px; color: #555; font-size: 11px; font-family: georgia;"> <div style="font-size: 7px; text-transform: uppercase; letter-spacing: 4px; text-align: center; color: #999; margin-top: 3px; margin-bottom: 3px; border: 1px solid #222; line-height: 10px; ">Hufflepuff [color= yellow]✕[/color] II year [color= yellow]✕[/color] 13 ys old [color= yellow]✕[/color] music [color= yellow]✕[/color] [URL=http://ilpaiolomagico.forumfree.it/?t=71242516]sheet[/URL] </div><div style="background-color: #040404; height: 20px; text-align: center; line-height: 20px; color: #777; text-transform: uppercase; font-family: georgia; letter-spacing: 1px; font-size: 8px; letter-spacing: 2px"><div style="padding: 1px; float: left; height: 5px; text-align: center;margin: 9px 0px 1px 6px; color: gold; text-transform: uppercase; font-size: 45px; font-family: arial">“</div>Hufflepuff is the way</div> <div style="background-image: url('http://image.forumfree.it/6/1/9/2/5/5/0/1474150523.png'); height: 200px"> <div style=" text-align: center; font-family: georgia; color: #888; text-transform: uppercase; font-size: 7px; padding-top: 100px; letter-spacing: 3px; line-height: 8px; ">Samantha Jensen O'Connor
</div></div><div style="color: #333; text-align: justify; border: 1px solid #222; padding: 2px 2px 2px 2px"><div style="height: 180px; overflow: auto; padding: 0px 2px 0px 2px; line-height: 13px; background-color: #111; padding: 4px; border: 1px solid #222; color: #555">[font=Geneva]BLA BLA BLA[/font]</div></div> <div style="font-size: 7px; text-transform: uppercase; letter-spacing: 4px; text-align: center; color: #999; margin-top: 3px; border: 1px solid #222; line-height: 10px; ">✕ schema role by [URL=http://tigerdirty.forumfree.it/?act=Profile&MID=8092177]psiche[/URL]</div></div></div>SPOILER (clicca per visualizzare)CODICE<div style="background:#efefef; border: 15px solid #FFF566; line-height: 12px; padding: 5px; width: 500px; color: #555; font-size: 11px; font-family: georgia; "><table>
<tr>
<td><div style="background-color: white; padding: 5px; float: left; width: 25px; height: 25px; text-align: center; line-height: 25px; margin-right: 5px; color: #666; font-size:30px; border: 1px solid #3b1010">[IMG]https://upload.forumfree.net/i/ff6192550/l7AT4NH.png[/IMG]</div></td>
<td><div style="font-size: 21px; text-transform: uppercase; letter-spacing: -1px; line-height: 18px; border-bottom: 1px solid #612222; padding-bottom: 4px">Samantha [color= #612222]<i>[URL=http://ilpaiolomagico.forumfree.it/?t=71242516]J.[/URL]</i>[/color] O'Connor </div></td>
<td width="61%"><img style="width: 60px; height: 45px; border: 4px solid #A2A199; padding: 2px;" src="https://image.forumfree.it/6/1/9/2/5/5/0/1474152482.gif"> <img style="width: 60px; height: 45px; border: 4px solid #272724; padding: 2px;" src="https://image.forumfree.it/6/1/9/2/5/5/0/1474152300.gif"> <img style="width: 60px; height: 45px; border: 4px solid #A2A199; padding: 2px;" src="https://image.forumfree.it/6/1/9/2/5/5/0/1474152299.gif"> <img style="width: 60px; height: 45px; border: 4px solid #272724; padding: 2px;" src="https://image.forumfree.it/6/1/9/2/5/5/0/1474152298.gif"></td>
</tr>
</table>
<div style="font-size: 7px; text-transform: uppercase; letter-spacing: 4px; text-align: center; color: #666">III year | 13 ys old | Neutral Good</div>
<div style="color: #333; text-align: justify; border: 1px solid #3b1010; padding: 5px"><div style="height: 150px; overflow: auto; padding: 3px; line-height: 13px">[font=Optima]BLA BLA BLA[/font]</div></div> <div style="background-color: #d7d5d5; padding:3px; text-transform:uppercase; font-size: 7px; color:#000; letter-spacing: 3px; text-align:center; margin: 1px; ">code © [URL=http://tigerdirty.forumfree.it/?act=Profile&MID=8092177]psiche[/URL]</div></div>Code by © ciaruz
SPOILER (clicca per visualizzare)CODICE<div style="width: 503px; margin: 0 auto; background-image:url(http://image.forumfree.it/6/1/9/2/5/5/0/1474153937.jpg); height: 389px">
<div style="vertical-align: top; margin-left: 240px; margin-top: 5px; text-transform:uppercase; font: 9px arial;">[color=gold]hufflepuff[/color] | II year | 13 ys old | [URL=http://ilpaiolomagico.forumfree.it/?t=71242516]sheet[/URL]</div><div style="float: right; margin-right: 10px;"><div style="overflow:hidden; width:283px;">
<div style="display:block; overflow-y: scroll; width:290px; height: 307px; padding: 5px; overflow: auto; text-align:justify; color: white; font-size: 12px; line-height: 100%;">BLA BLA BLA</div></div></div></div><p align="center">[size=0][color=silver]Code by ©[/color] [URL=?act=Profile&MID=4586307]ciaruz[/URL][/size]</p>Code made by ~Chibi | Don't copy, pls ♥SPOILER (clicca per visualizzare)CODICE<div style="background-image:url(http://image.forumfree.it/6/1/9/2/5/5/0/1474156243.png); width:609px; height:399px; border: 5px double #000;"><table cellspacing="15">
<tr>
<td><div style="margin-top: 10px; margin-left: 45px; margin-top: 30px; width: 150px; height: 107px; box-shadow: 2px 2px 4px 2px #616151; border-radius:10px; border: 5px solid #fff; background-image: url(http://image.forumfree.it/6/1/9/2/5/5/0/1474156167.gif)"></div>
<div style="width: 190px; height: 325px; margin-top: 115px; color: #444; text-align: justify; font-family:verdana; font-size:11px; line-height:15px">
[font=End of the dream]<b>[size=3]Samantha J. O'Connor[/size]</b>[/font]
II year
[URL=http://ilpaiolomagico.forumfree.it/?t=71242516]Sheet[/URL]</div></td>
<td><div style="overflow:hidden; display: inline-block; vertical-align: top; width: 290px; margin-left: 55px;"><div style="overflow-y:auto; width: 290px; height: 325px; margin-bottom: 234px; color: #444; text-align: justify; font-family:verdana; font-size:11px; line-height:15px">BLA BLA BLA
</div></div></td>
</tr>
</table></div><div style="text-align: center; font-family:verdana; font-size:11px; text-transform: uppercase; text-shadow: 1px 0px 1px pink;">Code made by [URL=?act=Profile&MID=11337836]~Chibi[/URL] | Don't copy, pls ♥</div>SAMANTHA JENSEN O'CONNOR - TassorossoBLA BLA BLASPOILER (clicca per visualizzare)CODICE<table align="center" style="border-style: solid; border-width: 27px 0px; -moz-border-image: url(http://elgringo.altervista.org/ilpaiolomagico/sfondo_TS.jpg) 27 0 repeat stretch; -webkit-border-image: url(http://elgringo.altervista.org/ilpaiolomagico/sfondo_TS.jpg) 27 0 repeat stretch; -o-border-image: url(http://elgringo.altervista.org/ilpaiolomagico/sfondo_TS.jpg) 27 0 repeat stretch; border-image: url(http://elgringo.altervista.org/ilpaiolomagico/sfondo_TS.jpg) 27 0 repeat stretch;max-width:500px; width:100%; table-layout:fixed; background-color: white" cellpadding="3">
<tr>
<td colspan="5" style="height: auto;"><div align="center" style="font-family: georgia; text-transform: uppercase; color: orange; font-size: 15pt;"><i>S</i>AMANTHA <i>J</i>ENSEN O'<i>C</i>ONNOR - <i>T</i>assorosso </div><div style="font-family: Verdana; font-size: 11px; color: black; text-align: center; padding: 3px;">15 Y.O. | <b>IV anno</b> | [color=orange]<b>Hufflepuff Headgirl</b>[/color], Seeker&Captain | Neutral Good | [URL=https://soundcloud.com/susy-river/sams-voice]voice[/URL] | [URL=?t=71242516] Sheet [/URL] © [URL=?act=Profile&MID=1396426]Hop[/URL][URL=?act=Profile&MID=4585842]<u>erus</u>[/URL]</div><table border="1" cellpadding="4" cellspacing="0" width="100%"><tbody>
<tr>
<td><div style="overflow: auto; height: 250px; font-family: georgia; font-size: 12px; color: black; text-align: justify; padding: 1px; line-height: 100%; letter-spacing:0.3px">[font=Georgia]BLA BLA BLA[/font]
</div></td>
</tr></tbody>
</table><p align="center">[IMG=png]https://image.forumfree.it/6/1/9/2/5/5/0/1439778325.png[/IMG]</p>
</table>Samantha O'Connorhufflepuff • 14 • III • Neutral Good© himeSPOILER (clicca per visualizzare)CODICE<div style="display:block;background: url(https://image.ibb.co/cwcZLo/ezgif_3_60665f28de.gif); width: 500px; height: 253px; "><div style="display:inline-block;font-family: times; font-size: 30px; color: #000; margin-top: 115px; float:left; margin-left: 30px; text-transform: lowercase; letter-spacing: 0px; width:200px;"><div style="display:inline-block; text-align:center; font-size: 11px; text-transform: uppercase; color:#F0FFFF; letter-spacing: 2px; margin-top:0px; margin-left:0px; opacity:0.96; float:left;"><b>Samantha O[URL=https://ilpaiolomagico.forumfree.it/?t=71242516#entry578326536][color=orange]'[/color][/URL]Connor</b></div><div style="width:200px; display:inline-block; float:right; margin-left: 20px; color: #000; text-transform: uppercase; font-family: times; font-size: 8.5px; margin-top: 5px; letter-spacing: 0px">[color=orange]hufflepuff[/color][color=#F0FFFF] • 14 • III • Neutral Good[/color]</div></div></div><div style="display:block;width: 495px; background: #FDFDFD; height: 400px; border: 3px double #DDDDDD; margin-top: 3px"><div style="display:block;overflow: hidden; width: 400px; margin-top: 30px"><div style="display:block;overflow-y: scroll; width: 410px; height: 330px; padding-right: 25px; text-align: justify; color: #000; font-family: times; font-size: 12px; line-height: 16px;"><div style="font-size: 40px; float: left; font-family: georgia; font-style: italic; padding-top:10px; padding-right: 10px; padding-bottom: 6px;">B</div>LA BLA BLA</div></div>
</div><div style="font-size: 10px; text-align: center; font-family: georgia; text-transform: uppercase;">© [URL=http://hime.blogfree.net/]hime[/URL]</div>CODE&GRAPHIC BY HIMESPOILER (clicca per visualizzare)CODICE<table cellpadding=0 cellspacing=0>
<tr>
<td>[IMG]https://upload.forumfree.net/i/ff6192550/14291843_278761852507396_4782655801043262148_n.jpg[/IMG]</td>
<td><div style="background: #fff; width: auto; height: 400px;"><div style="font-size: 15px; font-family: georgia; color: #DCCE01; text-align: center; text-transform: uppercase; letter-spacing: 4px; padding-top: 20px;"><b>[color=#D1C300]Samantha J. O'Connor[/color]</b></div><div style="text-align: center; font-size: 8px; font-family: georgia; text-transform: uppercase; letter-spacing: 1px; color: #454545; padding-bottom: 8px;">hufflepuff Headgirl & Seeker | VI YEAR | 16 y.o. | [URL=https://soundcloud.com/susy-river/sams-voice]voice [/URL][URL=http://ilpaiolomagico.forumfree.it/?t=71242516]☆[/URL]</div> <div style="overflow: hidden; width: 300px; margin-top: 15px; margin-right: 10px; margin-left: 10px;"><div style="overflow-y: scroll; width: 317px; height: 310px; padding-right: 25px"><div style="font-size: 11px; font-family: tahoma; color: #878787; line-height: 12px;">BLA BLA BLA
</div></div></div></div></td>
</tr>
</table> <div style="text-align: center; padding-top: 5px; font-family: arial; font-size: 9px">CODE&GRAPHIC BY [URL=http://hime.blogfree.net/]HIME[/URL]</div>
Edited by Kasra; - 10/8/2020, 11:00. -
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Disclaimer:
- Samantha Jensen O'Connor è un personaggio di mia invenzione e i contenuti della scheda sono mia proprietà intellettuale. Don't copy uwu
- Le gif e le foto invece sono pubbliche, perciò potete salvarle tranquillamente.
- Il prestavolto è la dolcissima neozelandese Brooke Williams e non è condivisibile ♡
- Se volete una role basta chiedere, io e Sam saremo felicissime di conoscervi!
- Se vi va di lasciarmi un +1 vi riempio di thé e biscotti :3aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
CODE&GRAPHIC BY HIME SHEPPARDSPOILER (clicca per visualizzare)MATERIA I Lezione Voto II Lezione Voto Media CDCM PM2 // Voto: ? // Voto: ? ? DCAO PM2 // Voto: ? // Voto: ? ? ERBO PM2 // Voto: ? // Voto: ? ? INC PM2 // Voto: ? // Voto: ? ? POZ PM2 // Voto: ? // Voto: ? ? TRASF PM2 // Voto: ? // Voto: ? ? BABBA PG1 // Voto: ? // Voto: ? ? BABBA PG2 // Voto: ? // Voto: ? ? LOM PG2 // Voto: ? // Voto: ? ? MDM PG1 // Voto: ? // Voto: ? ? MDM PG2 // Voto: ? // Voto: ? ? SDM PG2 // Voto: ? // Voto: ? ?
Pagella III anno: E *da recuperare ALCH PG2-2
Edited by Kasra; - 20/7/2020, 21:50. -
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CDCM II-I
Fairy Hunting
CODE&GRAPHIC BY HIMESAMANTHA JENSEN O'CONNOR - TassorossoFortunatamente non dovette rimanere in piedi senza sapere cosa dire a lungo, perché di lì a poco Dimitry fece la sua trionfale apparizione. Sam ricambiò il saluto con altrettanto entusiasmo, aprendosi un un sorriso affettuoso. «Ciao, Dym! È sempre un piacere averti fra noi» esordì scherzando, mentre il docente accoglieva i nuovi arrivati gettando di tanto in tanto un’occhiata al sentiero che conduceva al castello. Mentre chiacchierava con il Caposcuola, la Prefetta non poté fare a meno di imitarlo, domandandosi se davvero quel pomeriggio non li avrebbe raggiunti nessun’altro.
“Strano”, pensò. In genere il corso della Armstrong era uno dei più frequentati, notare che mancava più di metà classe la rattristò un po’. Chissà, forse la missiva di Patrickson aveva scoraggiato la massa a partecipare, troppo offesi dall’abbandono di Diane per riuscire a dare una chance ad Amaya.
Se il mago ne fosse rimasto dispiaciuto, però, non lo diede a vedere, battendo le mani in un ovvio cenno che in quel momento avrebbe iniziato la lezione. Si avviò dunque verso il molo e Sam, affiancandosi a Dimitry, gli si posizionò alle spalle, con uno strano dejà-vu alle parole che udì poco dopo e che la costrinse a sforzarsi di ricordare come mai avesse la sensazione di aver già vissuto tutto ciò.
Era talmente concentrata che si era a malapena accorta che la barca si era già messa più o meno autonomamente in moto. Con la coda dell’occhio notò che Amaya stava armeggiando con qualcosa e, distogliendosi qualche istante dal flusso dei propri ricordi, lo osservò consultare una bussola con un cipiglio che non riuscì a spiegarsi, prima di aggiustare la traiettoria da compiere. Più che la sua espressione contrariata, però, fu l’oggetto che aveva estratto dalla tasca ad incuriosirla: bizzarro che un mago adoperasse un simile strumento, quando un Guidami avrebbe potuto garantirgli lo stesso effetto.
Comunque non le parve il caso di spenderci più di tante riflessioni, e finalmente, poco prima di giungere a destinazione, un flash le attraversò la mente. Era già stata lì più di due anni prima, con il Professor Caine. Perché ci stavano tornando? La colonia di fate che avevano visitato si era spostata ed ora c’erano nuove creature da studiare in quella zona?
A quanto pareva no: l’argomento di quella lezione sarebbe stato, ancora una volta, le fate. Perplessa come non mai, Sam scese cauta dalla barchetta, attenta a non scivolare sulla lastra di ghiaccio preparata da Amaya, e lo ascoltò descrivere l’habitat prediletto dagli esserini in questione, osservando qua e là conigli volanti usati dalle fate come destrieri ed inspirando a pieni polmoni il profumo inebriante di alcuni vegetali che rammentava dipendere dalla fauna dell’isoletta.
Il sentiero era accidentato come ricordava, ma gli ostacoli lungo il percorso non la intimorirono, anzi, le resero la camminata più divertente tra una schivata di rami ed un balzo oltre sassi e radici, sollevata di non doversi preoccupare del freddo. Le informazioni su quanto le Operaie in particolare venissero braccate, poi, rievocarono in lei il medesimo odio che le aveva scosso l’animo tempo addietro, e si rammaricò nell’apprendere che la situazione, a causa della rapidità del ciclo riproduttivo di quelle creature, era rimasta invariata ed impunita. L’insegnante sembrava del suo stesso avviso e, dopo aver terminato la lunga spiegazione, concesse loro qualche minuto per porre eventuali quesiti e giocare con le fate. A quelle parole la Prefetta non poté fare a meno di provare un grande imbarazzo, vergognandosi di non saper rispondere a qualcosa che avrebbe già dovuto sapere da un pezzo; rimase quindi in silenzio, trepidante, in attesa che i compagni dicessero qualcosa o che Amaya chiarisse i loro dubbi.
Non appena poté separarsi dal gruppo, Sam andò in esplorazione alla ricerca delle fate che aveva incontrato quando aveva tredici anni, scrutando con il sorriso sulle labbra il luccichìo colorato prodotto dalle Donegal sul fogliame e respirando felice il sentore dolce della radura. Era convinta che non avrebbe più potuto rimettere piede in un ambiente tanto delicato, e invece, per qualche motivo, aveva avuto l’opportunità di visitarlo una seconda volta. Si stava giusto domandando se anche le fate con cui aveva giocato si ricordassero di lei, quando ad un tratto si sentì tirare da tre direzioni diverse: una ciocca di capelli a sinistra, una a destra, ed il mantello alle sue spalle. La Tassorosso si fermò all’istante per evitare di strattonarle e, voltatasi, quasi si commosse nel vedere Dorée, Carotina e Tulip di fronte a lei, con un’espressione imbronciata che la diceva lunga. L’Operaia arancione, in particolare, pareva la più accigliata delle tre, tanto da darle le spalle per farla sentire in colpa. Sam però la ignorò, concentrando la sua attenzione sulle altre due. Tulip le gettò senza troppi complimenti le braccine al collo, mentre la più androgina delle tre, vestita di giallo oro, si andò ad appollaiare sulla sua testa.
«Che bello rivedervi, mi siete mancate!» le salutò contenta, accarezzando con un dito le loro testoline e picchiettando sulla spalla di Carotina per farle capire che si riferiva anche a lei. «Cosa ti avevo detto? Sei più carina quando non metti su quel muso lungo»
Carotina, per tutta risposta, si girò e le fece una linguaccia, prima di andarsi ad appollaiare accanto a Dorée.
Non sapeva come avrebbe potuto cominciare la conversazione, così si limitò a domandare loro un racconto. Un po’ per una, le tre fatine si accostarono al suo orecchio e le mormorarono ciò che era accaduto alla colonia; a quanto pareva si erano schiuse quasi trecento uova, e Tulip allungò una mano per indicarle il punto in cui le fate più giovani si erano raggruppate. Sam, che non ne aveva mai viste di così piccole, si avvicinò a quella zona scostando una felce di qua e scavalcando una nodosa radice di là. Molte avevano le braccia piene di steli e di fiori, certe altre se ne stavano appollaiate su grossi funghi sporgenti dai tronchi, ed altre ancora cavalcavano impigrite di Lepuns Volans da una parte dall’altra di quel piccolo Eden, scomparendo oltre i limiti della boscaglia. Notò anche alcuni esemplari maschi che l’ultima volta, a causa dell’obiettivo del gioco proposto da Lance, non aveva fatto in tempo a differenziare dalle compagne, guardandoli con tanto d’occhi nei loro abiti di petali viola, verdi e blu. Sam avrebbe voluto rivolgere loro qualche apprezzamento data la nota vanità della specie, ma nessuno di loro era un Donegal, non avrebbero capito ciò che stava dicendo. Tulip si propose allora di trasmettere il messaggio e, intercettando una fata di passaggio, gli ripeté le lodi che la Prefetta le stava dettando. Quello, ignorando la sua accompagnatrice (che le parve oltremodo stizzita per l’interruzione) assunse una posa piacente e comunicò qualcosa a Tulip senza quasi staccare gli occhi dalla Tassorosso, impaziente che la sua risposta venisse tradotta.
«Dice che è lieto che la prima fata maschio che incontri sia così bella, e che non poteva capitarti fata migliore»
«Molto modesto» rise Sam. «Digli che sono completamente d’accordo»
Forse però avrebbe fatto meglio a tacere, perché quello sembrava aver deciso di abbandonare Pinkie ed unirsi alla sua scorta, almeno per quel poco che restava.
“Ti chiamerò Leaf”
Assistendo di persona a quello scambio di battute, pur essendone già al corrente, le parve straordinario che una diversa gestazione consentisse solo ad alcune di loro di sviluppare capacità di linguaggio, e in quella non poté fare a meno di chiedere alle tre se ricordassero qualcosa della grotta in cui erano nate. Carotina insistette per cominciare per prima e, tenendosi aggrappata ad una sua ciocca, si sporse dalla sommità del suo capo per giungerle all’orecchio mentre le sussurrava del profumo vagamente salmastro, di quanto l’ambiente fosse umido e tiepido – la O’Connor suppose che nei dintorni ci fosse una qualche sorgente calda – e di come, a poco a poco, si era allontanata dal bozzolo per raggiungere quella radura. Il discorso di Patrickson le aveva ricordato che le caverne in cui nascevano le Donegal non erano distanti dai boschi che abitavano, e d ipotizzò che neppure quella fosse molto lontana. Doveva essere più che emozionante, però, trovarsi nella più totale oscurità, senza neppure una luce ad indicare la via, ed improvvisamente scorgere un bagliore colorato tra le rocce… le sarebbe piaciuto moltissimo assistere a tutto ciò, un giorno.
Sam non si rese conto che i dieci minuti erano abbondantemente trascorsi finché non realizzò distrattamente che la radura si era fatta più quieta. Era stata così presa a chiacchierare con le quattro e giocare con i Lepuns che non aveva minimamente pensato che non si trovava lì per la ricreazione, ma per un momento di apprendimento.
A malincuore lasciò andare il coniglietto volante, sul quale Leaf era saltato su mandando baci all’umana e alle amiche, e si avvicinò al docente e ai Capiscuola, mentre il canto con cui Tulip le stava intrattenendo si spegneva tristemente e Carotina le riservava per l’ennesima volta il trattamento offeso. L’ultima volta Lance non le aveva permesso di portarne con sé neppure una, ma forse Amaya…
«Scusi, Professore, non mi ero accorta dell’ora… » si giustificò con aria colpevole, imbarazzata. Accidenti, quella era la sua prima lezione con lui e già si faceva riconoscere! Tuttavia, cercando di recuperare un pizzico di coraggio, rialzò il capo verso l’uomo e proseguì in tono vagamente supplichevole. «E, ehm, volevo chiederle una cosa… » espirò. «Due anni fa il Professor Caine ci aveva portati qui per studiare le fate, e giocando ci eravamo affezionate l’una all’altra» spiegò, indicando le tre mentre Dorée annuiva per darle man forte. «Mi domandavo, ecco… potrei tenere una di loro con me?»
Tulip e Dorée cominciarono immediatamente a lamentarsi, insistendo per seguirla entrambe, ma Sam non voleva tirare troppo la corda, né strapparle via dal loro habitat. Certo, il pensiero di lasciarle di nuovo le faceva piangere il cuore, ma forse con un permesso speciale sarebbe riuscita a far loro visita nuovamente, in futuro.
Edited by Kasra; - 18/2/2019, 18:57. -
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Edited by Kasra; - 25/5/2020, 15:13. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)CODICE<div style="overflow: hidden; width: 490px; background: #E8E8E8; padding: 5px; border: #1C1B18 solid 2px; text-align: center"><img style="width: 243px; opacity: 0.9; margin-bottom: 3px" src=" https://upload.forumfree.net/i/ff6192550/qpGp048.gif "> <img style="width: 243px; opacity: 0.9; margin-bottom: 3px" src="https://upload.forumfree.net/i/ff6192550/LzGSnUs.gif">
<span style="text-transform: uppercase; font-family: arial narrow; color: black; margin-left: 3px; letter-spacing: 2px"><b>[size=7]Samantha Jensen O’Connor[/size]</b>
[size=0]23 Y.O.| I year | ΨΒZ | Neutral Good | <i>Parabatai</i> | Chaos seed | [URL=https://soundcloud.com/susy-river/sams-voice]voice[/URL] | [URL=?t=72693898#entry594057221][color=crimson]ϟ[/color][/URL][/size]</span> </div><div style="overflow: hidden; width: 488px; background: #FFFFFF; padding: 5px; border: #f3f3f3 solid 3px;"><div style="overflow-y: scroll; width: 505px; height: 235px; padding-right: 25px; font-family: arial; font-size: 11px; line-height: 13px; color: black; text-align: justify"><div style="height: 40px; font-family: georgia; font-size:12px; float: left; margin-right: 5px; margin-top: 25px; margin-left: 2px; margin-bottom: 3px; opacity: 0.9; text-align: center; font-size: 80px; color: black; border: #1C1B18 solid 2px">[color=black]B[/color]</div>
<span style="font-style: normal; color: black; font-size: 13px; font-family: Liberation Serif">LA BLA BLA</span>
</div></div><div style="overflow: hidden; width: 490px; height: 8px; background: #E8E8E8; padding: 5px; border: #EBEBEB solid 2px; text-align: center"><span style="text-transform: uppercase; font-family: arial narrow; color: #505050; font-size: 6px; letter-spacing: 4px">role code by [URL=http://annahberry.forumfree.it/]»ANNAH.BELLE«[/URL] don't copy</span></div>SPOILER (clicca per visualizzare)CODICE<div style="background: #EBEBEB; border-radius: 5px; width: 500px; padding: 5px; border: 1px solid #818181"><table>
<tr>
<td><div style="background: #F5F5F5; width: 250px; -webkit-border-top-left-radius: 5px; padding: 5px;"><img style="border-radius: 100%; float: left; width: 50px; border: 4px solid #E2E2E2; -webkit-filter: grayscale(50%);" src="https://upload.forumfree.net/i/ff6192550/j0c2dwz.gif"><div style="background: #E2E2E2; padding: 5px; width: 240px; font-family: century gothic; font-size: 15px; text-transform: uppercase; color: #000; -webkit-border-top-left-radius: 5px; ">Samantha Jensen O'Connor</div> <div style="color: #000; text-align: center; font-size: 8px; font-family: arial; text-transform: uppercase; padding-top: 5px;">23 Y.O.| II year | ΨΒZ | Neutral Good | <i>Parabatai</i> | Chaos seed | [URL=https://soundcloud.com/susy-river/sams-voice]voice[/URL] | [URL=?t=72693898#entry594057221][color=crimson]ϟ[/color][/URL]</div></div></td>
<td rowspan="2"><img style="-webkit-border-top-right-radius: 5px; filter: grayscale(50%)" src="https://upload.forumfree.net/i/ff6192550/uoMX6gb.gif">
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<img style="-webkit-border-bottom-right-radius: 5px; filter: grayscale(50%)" src="https://upload.forumfree.net/i/ff6192550/WayMYJw.gif"></td>
</tr>
<tr>
<td><div style="overflow: hidden; width: 250px; font-size: 13px; font-family: Liberation Serif; color: #000; line-height: 12px;"><div style="overflow-y: scroll; width: 267px; height: 300px; padding-right: 25px">BLA BLA BLA</div></div></td>
</tr>
</table></div>SPOILER (clicca per visualizzare)CODICE<table cellpadding=0 cellspacing=0>
<tr>
<td><div style="background: url(https://image.forumfree.it/6/1/9/2/5/5/0/1505741726.jpg); width: 237px; height: 370px;"><div style="height: 370px; width: 237px; background: url(https://upload.forumfree.net/i/ff6192550/tLR8Nis.png)"><div style="color: #fff; font-family: century gothic; font-size: 19px; padding-top: 310px; padding-left: 20px; border-bottom: #fff solid 1px; padding-bottom: 7px; width: 250px;">Samantha J. O'Connor</div> <div style="color: #fff; font-family: century gothic; font-size: 9px; text-align: center; text-transform: uppercase;">23 Y.O.| II year | ΨΒZ | Neutral Good
<i>Parabatai</i> | Chaos seed | [URL=https://soundcloud.com/susy-river/sams-voice]voice[/URL] | [URL=?t=72693898#entry594057221][color=crimson]ϟ[/color][/URL] | [URL=http://hime.blogfree.net/][color=white]@[/color][/URL]</div></div></div></td>
<td><div style="background: #fff; width: 300px; height: 370px;">
<div style="overflow: hidden; width: 265px; margin-top: 5px; border-left: 2px solid #213758; padding-left: 10px;"><div style="overflow-y: scroll; width: 277px; height: 340px; padding-right: 25px; color: #7B7978; font-family: verdana; font-size: 11px; line-height: 14px;">BLA BLA BLA
</div></div></div></td>
</tr>
</table>wanna more? ➙ Hime©
SPOILER (clicca per visualizzare)CODICE<div align="center"><div style="background: url(https://upload.forumfree.net/i/ff6192550/QhtJ3U4.gif); width: 434px; height: 448px;"><table>
<tr>
<td><img style="width: 90px; border: 1px dotted #000; padding: 3px; margin-bottom: 5px; margin-left: 20px; margin-top: 10px;" src="https://upload.forumfree.net/i/ff6192550/j0c2dwz_0.gif">
<img style="width: 90px; border: 1px dotted #000; padding: 3px; margin-left: 20px; margin-bottom: 5px;" src="https://upload.forumfree.net/i/ff6192550/c1yxTKQ.gif">
<img style="width: 90px; border: 1px dotted #000; padding: 3px; margin-left: 20px;" src="https://upload.forumfree.net/i/ff6192550/mCzzNcZ.gif"></td>
<td><div style="overflow: hidden; width: 250px; background: #f0f0f0; border: dotted 1px #000; padding: 5px; margin-top: 10px;"><div style="overflow-y: scroll; width: 267px; height: 290px; padding-right: 25px; font-size: 11px; font-family: tahoma; line-height: 12px; color: #000">BLA BLA BLA</div></div></td>
</tr>
<tr>
<td colspan="2"><div style="text-shadow: rgb(221, 221, 217) 2px 2px 0px, rgb(156, 156, 156) 4px 4px 0px; font-size: 30px; font-family: times; font-weight: bold; font-style: italic; text-transform: lowercase; padding-top: 30px; margin-left: 20px; border-bottom: 1px #000 solid">[color=#211F1F]Samantha Jensen O'Connor[/color]</div> <div style="font-family: tahoma; font-size: 8px; text-transform: uppercase; margin-left: 20px; color: #000; letter-spacing: 1px;">23 Y.O.| II year | ΨΒZ | Neutral Good | <i>Parabatai</i> | Chaos seed | [URL=https://soundcloud.com/susy-river/sams-voice]voice[/URL] | [URL=http://brakebillsgdr.forumfree.it/?t=72693898#entry594057221][color=crimson]ϟ[/color][/URL]</div></td>
</tr>
</table></div><div style="font-size: 8px; text-transform: uppercase; letter-spacing: 3px; text-align: left; padding-left: 40px;"><p align="center">wanna more? ➙ [URL=http://hime.blogfree.net/]Hime©[/URL]</p></div></div>Sam meets Chaos
SAMANTHA JENSEN O'CONNOR23 Y.O. | I year | ΨΒZ | Neutral Good | clothes | voice | ϟ «I'll keep you in my mind»
CODE&GRAPHIC BY HIMESPOILER (clicca per visualizzare)CODICE<p align="center"><span style="display:block;width: 500px; background: #000; padding-top: 10px; padding-bottom: 10px"><span style="display:block;color: #fff; font-size: 13px; text-transform: uppercase; letter-spacing: 5px">SAMANTHA JENSEN O'CONNOR</span><span style="display:block;color: #fff; font-size: 8px; text-transform: uppercase">23 Y.O. | I year | ΨΒZ | Neutral Good | [URL=https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/236x/48/dd/01/48dd01bd3e705813a364ce87f4589c7a.jpg]clothes[/URL] | [URL=https://soundcloud.com/susy-river/sams-voice]voice[/URL] | [URL=http://brakebillsgdr.forumfree.it/?t=72693898#entry594057221][color=crimson]ϟ[/color][/URL] </span></span>[IMG]https://upload.forumfree.net/i/ff6192550/T9dnuDS.gif[/IMG]<span style="display:block;background: #fff; width: 500px"><span style="display:block;overflow: hidden; width: 473px"><span style="display:block;overflow-y: scroll; width: 490px; height: 200px; padding-right: 25px; text-align: justify; padding-top: 10px; font-family: arial; font-size: 11px; line-height: 13px; color: #000">BLA BLA BLA</span></span></span><span style="display:block; width: 500px; background: #000; padding-top: 10px; padding-bottom: 10px"><span style="display:block;color: #fff; font-size: 11px; font-style: italic">«I'll keep you in my mind»</span></span></p> <div style="text-align: center; font-family: arial; font-size: 9px">CODE&GRAPHIC BY [URL=http://hime.blogfree.net/]HIME[/URL]</div>warn the lycans
SPOILER (clicca per visualizzare)CODICE<div style="background-color: #5C6B6A; padding: 8px; width: 490px;"><div style="background:#070707; border: 7px solid #111; padding: 5px; color: #555; font-size: 11px; font-family: georgia;"> <div style="font-size: 7px; text-transform: uppercase; letter-spacing: 4px; text-align: center; color: #999; margin-top: 3px; margin-bottom: 3px; border: 1px solid #222; line-height: 10px; ">23 YEARS OLD <span style="color: #5C6B6A">✕</span> I YEAR <span style="color: #5C6B6A">✕</span> ΨΒZ <span style="color: #5C6B6A">✕</span> [URL=http://image.forumfree.it/6/1/9/2/5/5/0/1483177506.png]LOOK[/URL] <span style="color: #5C6B6A">✕</span> [URL=https://soundcloud.com/susy-river/sams-voice]VOICE[/URL] <span style="color: #5C6B6A">✕</span> [URL=http://brakebillsgdr.forumfree.it/?t=72693898#entry594057221]SHEET[/URL] </div><div style="background-color: #040404; height: 20px; text-align: center; line-height: 20px; color: #777; text-transform: uppercase; font-family: georgia; letter-spacing: 1px; font-size: 8px; letter-spacing: 2px"><div style="padding: 1px; float: left; height: 5px; text-align: center;margin: 9px 0px 1px 6px; color: #5C6B6A; text-transform: uppercase; font-size: 45px; font-family: arial">“</div> SCRIVI QUI UNA CITAZIONE NON TROPPO LUNGA</div> <div style="background-image: url('https://upload.forumfree.net/i/ff6192550/dvxpeb2.gif'); height: 200px"> <div style=" text-align: center; font-family: georgia; color: black; text-transform: uppercase; font-size: 7px; padding-top: 100px; letter-spacing: 3px; line-height: 9px; "><b>SAMANTHA JENSEN O'CONNOR</b><br></div></div><div style="color: #333; text-align: justify; border: 1px solid #222; padding: 2px 2px 2px 2px"><div style="height: 200px; overflow: auto; padding: 0px 2px 0px 2px; line-height: 13px; background-color: #111; padding: 4px; border: 1px solid #222; color: #555">SCRIVI QUI LA ROLE </div></div> <div style="font-size: 7px; text-transform: uppercase; letter-spacing: 4px; text-align: center; color: #999; margin-top: 3px; border: 1px solid #222; line-height: 10px; ">✕ schema role by <a href="http://tigerdirty.forumfree.it/?act=Profile&MID=8092177">psiche</a></div></div></div>
Edited by Kasra; - 25/5/2020, 15:10. -
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Disclaimer:
- Samantha Jensen O'Connor è un personaggio di mia invenzione ed i contenuti della scheda sono mia proprietà intellettuale. Don't copy uwu
- Le gif e le foto invece sono pubbliche, perciò potete salvarle tranquillamente.
- Il prestavolto è la dolcissima neozelandese Brooke Williams e preferirei non condividerlo ♡
- Se volete una role basta chiedere, io e Sam saremo felicissime di conoscervi :3
- La scheda è stata realizzata dalla bravissima himë, date un'occhiata al suo stupendo portfolio ♡
- Se vi va di lasciarmi un +1 vi riempio di thé e biscotti :3Samantha Jensen O'ConnorEven if you can't do it now, don't stress, don't give up
Just go at your own pace and have confidence in yourselfParticulars ~ Soma ~ Psyche ~ Folk ~ Background ~ Chest ~ Skills ~ Mates ~ Role
Graphics: Hime Shepard©; Content: SRU©
Brooke Williams is Samantha Jensen O'Connor
Edited by Kasra; - 22/5/2020, 16:36. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)HTML<div style="background: #000; width: 488px;"><table>
<tr>
<td><div style="overflow: hidden; width: 230px; padding: 5px; border: 1px double #f1f1f1"><div style="overflow-y: scroll; width: 247px; height:150px; padding-right: 25px; color: #E6E6E6"><b>SKILLS & AZIONI</b>
//</div></div></td>
<td><div style="overflow: hidden; width: 230px; padding: 5px; border: 1px double #f1f1f1"><div style="overflow-y: scroll; width: 247px; height: 150px; padding-right: 25px; color: #E6E6E6"><b>BONUS & MALUS PG</b>
- <b>+2 Stabilità</b> (Psicocinesi, <i>Iperstabilità</i>)
- <b>Parabatai </b>(con Lara Lilnoir)
<b>Magia Elementale</b> (Terra; Erba) > I: 30-28
<b>Magia Bianca</b> > I: 28-30
<b>Magia Runica</b> > I: 28
<b>Psicocinesi </b>> I: 27-26; II: 26 (Illusionist)
[URL=http://brakebillsgdr.forumfree.it/?t=72693898#pan7]Lista completa delle Skills[/URL]</div></div></td>
</tr>
</table></div><div style="background: #000; width: 488px;"><table>
<tr>
<td><div style="overflow: hidden; width: 474px; padding: 5px; border: 1px double #f1f1f1"><div style="overflow-y: scroll; width: 491px; height:130px; padding-right: 25px; color: #E6E6E6"><b>INFORMAZIONI VARIE & SKILLS SBLOCCATE</b>
//</div></div></td>
</tr>
</table></div>
Edited by Kasra; - 16/5/2018, 10:48. -
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POZIONE SOTTOSOPRA PG2
ANTI-SAMANTHA J. O'CONNOR - TassorossoQuando Medea ebbe prelevato un paio di fiale di Pozione Sottosopra ciascuno, Sam sentì un moto di curiosità: era sicura di averla preparata piuttosto bene, ma chissà quale sarebbe stato il responso dell’insegnante. Magari ci sarebbero stati degli effetti collaterali, e in tal caso avrebbe voluto essere presente per osservarli da vicino, su chiunque l’avesse provata. Avrebbe potuto prendere appunti, studiare con quale ingrediente non fosse stata accurata e tentare di riprodurre l’errato risultato per quegli esatti scopi, ideando così una nuova pozione-
Le parole della Professoressa sopraggiunsero ad interrompere il suo flusso di pensieri creativi, almeno finché non rammentò loro che era il momento di provare la versione pura della mistura che avevano appena cercato di ricreare. Con la mente ancora in subbuglio per la Pozione dell’Artista, Sam gioì di fronte a quel ventaglio di possibilità… non sarebbe più stata Samantha, ma una sorta di “Anti-Samantha”. In un'aula di pietra con molti meno stimoli rispetto a quello che poteva essere un parco, o la stessa Sala Grande, quale effetto si sarebbe manifestato in lei? La pozione cambiava i gusti delle persone, non il loro modo di pensare, perciò se abitualmente le potevano sovvenire sempre le solite immagini, ciò non significava che ingurgitato l’intruglio queste sarebbero svanite, ma l’impressione che lei ne avrebbe avuto sarebbe stata all’opposto. Persone, cibi, gusti musicali, vestiario…
Ecco, la pozioncina rosa ed oleosa era giunta al suo banco, e Sam la prese con le mani tremanti per un terrorizzato entusiasmo. Si voltò verso Aimee, con un sorriso incoraggiante, e stappò la boccetta insieme a lei, per poi sollevarla come per proporre un brindisi.
«Alla tua salute!»
E bevve.
La Pozione Sottosopra doveva agire nel momento stesso in cui toccava il palato e cominciava a scorrere lungo l’esofago, perché Sam trovò la consistenza fredda e cremosa dell’intruglio sorprendentemente piacevole da mandar giù, al contrario di quanto aveva congetturato prima. Chissà perché aveva avuto quella prima impressione poi. Non sapeva se quella mistura avesse annullato o offuscato l'effetto della Pozione dell'Artista, ma al momento non era quello il punto. Si sentiva strana, diversa, nuova.
Ancora accaldata per i fumi dei calderoni, decise di sistemarsi la divisa, davvero troppo coprente, allentando il nodo alla cravatta gialla e nera, tirandosi le maniche ancora più su, slacciando i primi tre bottoni a partire dal colletto fino a lasciar scoperta l’insenatura del suo petto ancora in via di sviluppo, ed aprendosi la parte inferiore in modo da rendere visibile il suo ventre piatto. Dopodiché, allacciò le due estremità sotto il seno in un nodo semplice. Come ultimo tocco sciolse i capelli che teneva legati sulla testa con il suo fermaglio di occhio di tigre, abbandonandolo scettica sul banco, e se li ravvivò un po’ con le mani in modo da renderli più voluminosi e farseli cascare come una pioggia di lapilli sulle spalle strette. Aah, ora si sentiva molto meglio.
In quella si guardò le mani, i capelli il corpo e scoprì di piacersi più di quanto ricordava, soprattutto per quanto riguardava la sua chioma scarlatta. Aveva ciocche come di fiamma, con gradazioni di rame, ciliegia, vino, mattone, granato, con qualche più rara ciocca d’ambra e di pan di zenzero. Erano incredibili, bellissimi, di gran lunga più interessanti e sconvolgenti di quelli corvini di sua madre o di Lizzy. Pensare alla sua famiglia le fece uno strano effetto all’improvviso, come se le fosse sgradita, e ripensando ai pomeriggi passati in compagnia di Seth e Mary Elizabeth si rese conto di quanto preferisse la sorella al fratello. Non era altezzosa, cercava solo di insegnarle quante più cose possibile a modo suo, al contrario di quel perditempo sfigato del ragazzo. Con che coraggio i suoi l’avevano accolto in una casa di maghi quando lui era privo di poteri? E Seth stesso, perché non se n’era già andato da tempo? Compativa zia Daisy, costretta ad accoglierlo a casa propria durante i semestri universitari. Bah, un altro motivo per rimanersene a Hogwarts durante le vacanze natalizie. O no? Era ciò che aveva sempre fatto nei due anni precedenti, affascinata, per qualche sindrome infantile, dai suoi ambienti ampi, vecchi e freddi, in compagnia di una sua sciatta ed ingenua concasata, Lara. Come aveva potuto diventare amica di una persona noiosa come lei? E, ancor peggio, essere stata smistata tra i Tassorosso? Il pensare alla sua Casa le portò alla mente il caos perenne del dormitorio, con tutti quegli animali ovunque. Le venne quasi la pelle d’oca al pensiero di rimettervi piede, complice anche il fatto che lì avrebbe ritrovato anche il suo gattino diabolico. Ma forse c’era tanta di quella fauna lì dentro che avrebbe potuto abbandonarcelo senza che nessuno se ne accorgesse. Una smorfia di disgusto le storse il viso, mentre si guardava attorno alla ricerca delle Serpeverde presenti. Loro sì che erano ragazze in gamba, era del tutto legittimo che ne andassero così fiere. Avrebbe dovuto stringere amicizia con loro, avrebbero potuto offrirle molto di più, e sotto le loro maschere di sprezzo erano senza dubbio più gradevoli di gente come la O’Bran o i suoi concasati. A quel proposito…
«Ehi, O’Bran» fece in tono sprezzante, trovando odiosa la sua intelligenza, la sua timidezza, ed il fatto che come lei possedeva capelli color fuoco, come a volerla imitare. «Puoi anche scordarti il mio aiuto con Erbologia, più tardi. Anzi, puoi pure scordarti di me e basta, sarebbe ancora meglio». Sempre a voler essere la migliore, eppure così incapace di dichiare i suoi sentimenti. Ma perché nasconderlo poi? «Fossi in te, Fredrik» non ci pensava nemmeno a pronunciare il suo lunghissimo e complicato cognome «la lascerei perdere. È da mesi che ci prova con te, non cascare nella sua trappola». La vecchia sé non avrebbe amato impicciarsi negli affari degli altri, e se proprio avesse dovuto farlo, avrebbe elargito un simile consiglio solo per redarguire un amico. Invece il suo intento stavolta era diverso, e provò un certo piacere nell’immaginare di aver ferito quelle due stupide nullità.
Prima che potesse fare o dire altro, si sentì chiamare da una voce familiare, eppure con un’intonazione del tutto nuova. Senza contare che non c’erano stati nomignoli antipatici o freddezza formale, ma la familiarità del suo soprannome, oltre che una nota di… affetto? Poteva anche aver riscoperto i propri gusti, ma la sua curiosità era rimasta la stessa – anche se non certo per la disciplina che insegnava la Graël, né per tutte quelle che aveva inserito nel suo piano di studi. Avrebbe proprio dovuto rivedere tutto quanto.
«Audrey?» la chiamò, leggermente incerta, un sopracciglio alzato. Anche la Serpeverde pareva un’altra persona, così timida e ritrosa che Sam provò quasi fastidio. Che fine aveva fatto tutta la sua baldanza ed ostentata superiorità per cui l’ammirava? Poi, con suo totale sconcerto, le labbra dell’altra sfiorarono le sue per qualche secondo, la sua mano risalì delicata nella sua chioma sciolta. All’istante una serie di emozioni contrastanti si affollarono nella sua mente: in primis freddezza, perché quel contatto non le aveva suscitato niente, anzi, quasi un senso di disagio. In secundis fastidio: se proprio aveva provato l’impellente desiderio di baciarla, perché tutto quel riguardo? Non poteva nemmeno definirsi bacio, senza un minimo di passione, di irruenza. Quella delicatezza era irritante.
«Non provarci più» la redarguì la Tassorosso, sentendosi un po’ in colpa dopo aver pronunciato quelel parole. Avrebbe voluto che Audrey diventasse sua amica, così non era certo il modo di cominciare. Tuttavia, non poté aggiungere altro perché la Hastings si era già allontanata, e la O’Connor sospirò di frustrazione ripensando al breve contatto che avevano avuto. Forse, rifletté, nemmeno se fosse provenuto da Nathan Fray avrebbe gradito, anzi, al solo pensiero avvertì un moto di nausea e disprezzo. Sam si diede della sciocca per essersi presa una simile sbandata per il coetaneo, ma ripensando a tutti gli altri suoi conoscenti scoprì che non si sentiva particolarmente attratta né da ragazzi, né dalle fanciulle. D’altronde, che motivo aveva di invaghirsi di qualcuno quando avrebbe potuto concentrare tutte le proprie attenzioni su se stessa?
Si separò da Aimee, chiedendosi perché le avesse concesso di sedersi accanto a lei, quando la voce gracchiante di Juice la distrasse. Che magnifico uccello. La sua proprietaria poteva anche essere una squilibrata, ma quella che fino a quel giorno aveva scambiato per perfidia era senza dubbio creatività, genio artistico. E poi, chissà quanto saporito sarebbe stato un simile uccello – non certo quello della docente, non poteva nemmeno immaginare di torcergli una sola piuma, povera creatura – cotto allo spiedo al punto giusto e condito con una salsa agrodolce, senza alcuna disgustosa verdura come contorno… Già sentiva l’acquolina in bocca, e la vicinanza con l’ora di pranzo contribuì a farle rombare lo stomaco di fame. Magari a mensa avrebbe anche potuto sedersi con qualche discepola di Salazar, perché no?
«Ehi, Cleo, Aibell» salutò avvicinandosi alle due e facendo un cenno a Audrey perché la raggiungesse anche lei. «Che ne dite di fare un’eccezione alla regola e pranzare tutte insieme, oggi?»PINGUINI - CDCM PG2
Samantha Jensen O'Connor
Hufflepuff | III year | 14 y.o. | Neutral GoodLa Professoressa Harleton cominciò a passeggiare lungo un corridoio vetrato che dava sulle lande antartiche, mentre rielaborava ed ampliava i concetti fondamentali del Primo Soccorso. Il suo modo di esporre i concetti era spiccio ed asciutto, e Sam si concentrava al massimo per recepire ogni parola e cercare di fissare i concetti.
Poco dopo la spiegazione si spostò in un’altra aula che si affacciava sui ghiacciai, stavolta munita di tavolini e sedie. La docente prese posto, e la Tassorosso si affrettò ad imitarla, per poi estrarre in fretta e furia il quaderno e una piuma dalla borsa. Era palese, dalla pausa che la Harleton aveva donato loro, che si aspettava che gli studenti prendessero appunti mentre illustrava l’ABC (e D) del Primo Soccorso. Sam si domandava se con i maghi strumenti babbani come i defibrillatori funzionassero, ma non ebbe tempo di rifletterci troppo, perché l’insegnante non diede loro abbastanza tempo, continuando con la lezione.
Alla nozione riguardante i Lupi Mannari però si stranì, smettendo di scrivere per sollevare la testa e guardare la Direttrice del RECDCM come se avesse sentito male: seriamente un licantropo in forma animale poteva essere riportato al suo aspetto originario? Si era forse imbattuta in libri che contenevano informazioni errate in passato?
“Mmmh…”
Eppure era convinta che solo la Trasfigurazioen degli Animagi permettesse l’incantesimo di inversione… L’arrivo di un fluttante bicchiere d’acqua la distrasse nuovamente dalle sue elucubrazioni e, senza pensarci, accostò la fresca bevanda alle labbra per idratarsi. Il liquido scorreva rapido e corroborante, un’ondata di purezza che non aveva mai avvertito e che certamente doveva essere tipica dell’Antartide. In quella, si rese conto che alla lavagna dei gessetti rossi stavano schematizzando i concetti principali, e Sam notò con sollievo di non essersi persa nulla. Poco venne invece detto sulla ginecologia, anche se in tutto quel parlare la O’Connor si domandava perché non avessero ancora accennato ad una situazione di urgenza riguardante gli animali o le creature magiche. Insomma, la materia doveva essere improntata a quello, no?
“I maghi in un certo senso sono creature magiche, ma…”
Si morse il labbro inferiore, improvvisamente tesa e a disagio con se stessa. Forse era lei ad avere una mente ristretta? Quelle istruzioni erano estremamente preziose, e sicuramente avrebbe rischiato la vita di un ferito se non fosse stata istruita prima. Doveva farne tesoro, senza troppe inutili questioni.
Poco dopo un ometto corvino di mezza età entrò nella stanza – il Professor Godwin, presentò la docente – e li introdusse alla missione del giorno in tono roco ma incoraggiante. Subito Sam avvertì l’entusiasmo scorrerle nelle vene. Chissà cos’avrebbero fatto, di quale bizzarra creatura si sarebbero occupati-
“Pinguini?”
Ancora una volta, la Tassorosso attese qualche istante per verificare di aver sentito correttamente. Eppure, ancora una volta, scoprì con delusione che non c’era stato alcun malinteso. Pinguini. Avrebbe di gran lunga preferito qualcosa di un po’ più magico, ma pazienza. Avrebbe dato il meglio per salvarli dalle placche alla deriva. Si appuntò inoltre la formula dell’Incanto Temprante, e recuperò il secondo strato di imbottitura dal mobile in acciaio indicato dall’esperto della fauna polare. Temeva che avrebbe provato parecchia scomodità nell’indossarli, invece dovevano essere stati incantati in modo da allargarsi ed acquisire una certa elasticità. Dopo qualche minuto, la irlo-scozzese era un divertito ovale arancione e, poco prima che il Dottor Godwin desse il via alle operazioni di ricerca e soccorso in tono accalorato, Sam trotterellò accanto ad uno dei ricercatori: un uomo tanto alto che da quella angolatura non riusciva a vederne il volto. Dall’altro lato del mago invece stanziavano una Corvonero e un Serpeverde con i quali non aveva mai interagito più di tanto a lezione, ma prima che potesse domandare alla guida come si chiamasse, varcarono l’uscio e si immersero nella gelida brezza polare.
Sam strizzò leggermente gli occhi per potersi proteggere le iridi sensibili, e rimpianse di non aver recuperato un qualche paio di occhiali oscurati, perché il candore era davvero abbagliante. In quella, lo stregone le si rivolse con un caldo sorriso e, in un rapido gesto di bacchetta, gliene creò un comodo paio che le fece sollevare un sospiro di sollievo e riconoscenza.
«Meglio?».
Le labbra screpolate dell’uomo erano incorniciate da una corta barba bianca, gli occhi scuri vividi ed intelligenti. Anche la chioma sotto il berretto ed il cappuccio doveva essere canuta, ma gli strati di tessuto la celavano bene.
«Molto! Grazie, Dottor…?»
«Björnsson» replicò quello placidamente con un timbro caldo e sapiente ed un duro accento che la O’Connor non riuscì ad identificare. «E voi?» domandò lui, mettendosi in cammino senza punti di riferimento apparenti, guidandoli attraverso le nivee colline.
«Samantha» rispose subito Sam, forse troppo in fretta. Eppure l’aspetto dell’uomo la faceva sentire incredibilmente piccola ed inesperta, al punto che esplicitare anche il suo cognome le pareva fuori luogo.
«Theresa» si presentò la Corvonero dai capelli color mogano, seguita subito dal quieto «Sebastian» del Serpeverde. In entrambi i casi, l’arancione contrastava vivacemente contro i loro visi compunti e lievemente arrossati.
«Sapete già in che area si trova il blocco in allontanamento?» interloquì la castana, il fiato che fuoriusciva dalla bocca in piccole volute di fumo grigio perla.
«Pressappoco». Björnsson indicò la direzione di fronte a loro. «La segnalazione è arrivata da nord-ovest, ma se volete accertarvi che non stiamo vagando nel nulla, tirate pure fuori le bacchette».
Sebastian fu il più veloce e, con un rapido gesto del suo scuro catalizzatore, sussurrò un pigro «Guidami», ed annuì tra sé e sé, appurando che si stavano muovendo verso la destinazione come previsto.
Durante il tragitto, Björnsson spiegò loro dove si trovavano, i nomi delle placche, com’era vivere con -80° e sei mesi d’inverno l’anno e raccontò persino qualcosa dei suoi studi e del suo vissuto. Stare ad ascoltarlo con quel suo accento – svedese, aveva scoperto – era un vero piacere, e quando l’uomo invitò i suoi accompagnatori a farsi avanti a loro volta, la Tassorosso ci rimase quasi male. Theresa raccontò dell’istituto londinese in cui aveva studiato da bambina prima di Hogwarts, dei suoi migliori amici, di quanto a lei e a William fosse dispiaciuto dover salutare uno dei due – James – poiché babbano. Non aveva accennato nulla sulla sua famiglia, perciò Sam pensò fosse orfana, o comunque non avesse un buon rapporto con loro. Quindi venne il turno di Sebastian: il ragazzo era di poche parole, era cresciuto con il padre e pareva corresse cattivo sangue tra lui ed il lato materno della famiglia. Aveva un fratellastro, anche, ma non sembrava andassero troppo d’accordo. All’udire storie così complicate, Sam quasi si sentì in colpa a raccontare di sé: la sua famiglia era amorevole, presente, un vero e proprio porto sicuro, qualcosa di cui i suoi due compagni non sembravano aver mai potuto godere.
Dopo forse un’oretta di cammino, giunsero finalmente in vista della costa. In realtà Sam non riuscì ad identificarla subito, l’azzurro del cielo che stemperava ogni altro colore; solo avanzando di un’altra manciata di metri realizzò finalmente che la piana ghiacciata declinava dolcemente verso una tavola increspata come carta velina di un blu scuro quasi metallico che era l’oceano. L’aria salmastra soffiava loro in viso, gelida, rinvigorente quasi, ma della zattera di pinguini ancora niente. Anticipando qualunque domanda, Björnsson accennò con il mento canuto al ghiacciaio che si stagliava circa settecento metri più avanti, precedendoli lungo il sentiero immaginario che stava seguendo.
C’era qualcosa di estremamente affascinante e solitario in quella marcia attraverso quelle terre quasi inesplorate. Lo scrocchiare continuo della neve sotto gli enormi scarponcioni, gli sbuffi di vento antartico, la bicromia bianco-azzurra che dominava lo scenario… Se si fosse trovata lì da sola, Sam si sarebbe sentita insieme potentissima e lontanissima da ogni cosa. Come fare un profondo, ricostituente respiro prima che l’inspirazione venisse troncata all’improvviso da qualcosa di duro e soffocante.
Persa in quei distanti pensieri, quasi non si rese conto che erano giunti di fronte ad una zolla galleggiante, presieduta da un paio di pinguini imperatore: uno gracchiava agitando le ali, l’altro era steso in terra. Il cuore della Tassorosso si contrasse in un doloroso spasmo: chissà da quanto tempo erano lì, se stavano bene… La loro colonia poi dov’era? Li stavano cercando?
«Bene, ragazzi, eccoci qua. Pare siamo arrivati giusto in tempo, la zattera non è ancora troppo distante dalla costa, ma meglio non rischiare un salto»
Senza una parola, estrasse una bacchetta di legno chiaro (acero?) e con un’intricata serie di movimenti evocò un ponticello per unire il limitare della placca polare al bordo del ghiacciaio alla deriva. Il collegamento era sorprendentemente elastico, allungandosi ed accorciandosi seguendo il movimento ondoso.
«Prima voi» li incoraggiò, e Sam seguì Sebastian e Theresa dall’altro lato. Avanzava con cautela, cercando di distribuire l’equilibrio opportunamente sulle gambe per non sbilanciarsi, tenendosi ben arpionata ai corrimano di corda. Non se n’era resa conto all’inizio, ma l’oceano era poco meno di cinque metri più in basso, e non era esattamente entusiasta all’idea di precipitare in quell’acqua gelida. Sentiva gelarlesi le ossa solo al pensiero.
La traversata richiese qualche minuto, più per la prudente lentezza che non per vera e propria distanza, e quando raggiunsero l’isolotto fecero spazio a Björnsson perché cominciasse a procedere con la routine di controllo. Innanzitutto bloccò il pinguino stante con un Immobilus per evitare che tentasse di proteggere il compagno, ma la O’Connor dubitava fosse necessario applicare anche gli Incantesimi di annullamento. Insomma, si trovavano lì apposta per dei pinguini, quale mago si sarebbe disturbato ad assumerne le sembianze? Tuttavia, udì la loro guida borbottare diversi controicantesimi indirizzando il suo catalizzatore sui volatili, che fosse per dimostrare loro l’applicazione di quanto spiegato dalla Harleton o per effettiva necessità, Sam non avrebbe saputo dirlo.
Mentre il ricercatore si metteva all’opera, la Tassorosso si ripeteva l’ABC del Primo Soccorso. Björnsson tastò con estrema delicatezza l’animale in alcune giunture e verificò che il suo torace lucido si alzasse ed abbassasse. Vie respiratorie libere, stava respirando, di conseguenza anche il cuore batteva. La testolina era però ricoperta da un lieve strato di polvere bianca, e sia l’ala che una delle zampe erano graffiate. Forse un ghiacciaio, sgretolandosi, aveva colpito i pinguini, magari un blocco più grosso si era schiantato contro il capo del ferito. In quella, la guida concentrò i suoi incantesimi di supervisione proprio nell’area cerebrale per assicurarsi che non vi fossero commozioni e, con un sospiro di sollievo, constatò che era fuori pericolo. Purtroppo, prima che potesse fare alcunché, il vento che aveva soffiato per tutta la durata del percorso, si alzò e si inasprì, spingendo nuvolette di neve verso di loro e facendoli rabbrividire di freddo. I pinguini vivevano in un habitat avverso, ma forse in quel caso era opportuno stabilizzare la temperatura per evitare che il gelo ne aggravasse le condizioni.
Björnsson pareva dello stesso avviso e, con espressione seria, si rivolse agli studenti. Avrebbe generato una barriera contro il vento antartico, mentre loro avrebbero dovuto occuparsi del pinguino. Aveva già effettuato tutti i controlli, ora era necessario sanare i tagli e portarli in fretta via di lì. Alle fratture avrebbero pensato una volta in ospedale. Rapidamente, i tre si misero all’opera, agitati ma seri.
Tessa fu la prima a mettersi all’opera. «Duco» mormorò, passando la punta della bacchetta sui tagli prima delle ali e poi dei piedi, consentendo ai compagni di operare sulle zone ripulite e disinfettate.
«Ferula» seguì Sebastian, evocando delle bende che avvolgessero le ferite senza troppa pressione, mentre Sam lo imitava con la piaga sulla zampa.
«Dite che dovremmo svegliarlo?»
«No» intervenì Björnsson, che aveva terminato la barriera. Doveva essere una formula più complessa, perché il Temperatum consentiva una minima di -10°, e forse i pinguini non avrebbero gradito. «A lui ci penso io, datemi un attimo»
Appurò con calma ed occhio clinico che i provvedimenti presi dagli alunni fossero adeguati, per poi appellare una barella sotto al corpo del pinguino, pronto a trasportarlo. Dopodiché, fece un rapido check anche all’altro, ancora Immobilizzato, e diede il via libera ai ragazzi per ripetere ciò che avevano fatto con il primo.
«Molto bene»
Ora sarebbero dovuti tornare, lasciando la confortevole bolla temperante. Dato il vento e i pazienti, la marcia avrebbe richiesto più tempo del previsto, ma per lo meno con le due barelle (Björnsson ne aveva prodotta una anche per il pinguino più incolume) la camminata sarebbe stata velocizzata, e la guida avrebbe potuto tenere i volatili costantemente d’occhio.
«Andate» li esortò a riattraversare il ponte, più pericolante ora a causa delle correnti d’aria, ma era ancora abbastanza stabile da impedir loro di precipitare. Una volta dall’altro lato Sebastian si mise a capo del gruppo, l’Incanto dei Quattro Punti che li indirizzava verso il centro di ricerca, mentre l’uomo chiudeva la fila.
Stavolta il viaggio fu silenzioso. Il vento impediva loro di instaurare tentativi di conversazione, anche se fortunatamente era ben lungi dal raggiungere la sua massima velocità (la quale, aveva detto Björnsson, superava persino i 200 km/h). Nonostante l’imbottitura extra, Sam si sentiva gelare, e con lei anche Theresa. Sebastian, davanti a loro, non dava cenni di cedimento, ma la Tassorosso era convinta che neppure lui si sentisse del tutto a suo agio. Si ritrovò ad ammirare ancor di più Björnsson per la sua tempra e la sua motivazione, chissà dove sarebbe arrivata lei con anche solo la metà della sua passione e forza di volontà.
Dovevano essere trascorsi tre quarti d’ora abbondanti quando la loro guida li esortò a prendersi una pausa ristoro, invitandoli a creare una barriera termica per scaldarsi mentre lui controllava i pinguini.
«Ma come, non entra anche lei?» gridò Theresa, sovrastando l’ululato del vento.
«Certamente, ma devo prima occuparmi di loro». Avrebbe rinsaldato i suoi incanti termici, mentre Sam si assumeva la responsabilità di generare la cappa calda che li avrebbe avvolti. Prese un profondo respiro, l’aria ancora più gelida a causa del forte vento, e costrinse il suo cuore a rallentare la propria corsa per potersi concentrare. Osservò attentamente, guardandosi intorno, la superficie occupata da tutti loro, dal diametro non più largo di due metri, ed immaginò una calotta simile ad un igloo ma trasparente, emergere ed innalzarsi dal perimetro, creando una cupola che li isolasse dal vento. Puntò alla minima di -10° per limitare lo shock termico (a quanto si trovavano, -40°? -50°?), ma non avrebbe osato aumentare i gradi, la Professoressa Harleton stessa aveva affermato che superare lo zero sarebbe stato parecchio difficile.
«Temperatum!» sillabò distintamente Sam, ruotando lentamente il catalizzatore estratto poco prima attorno a loro, delimitando il perimetro, per poi cominciare a sollevarla e congiungerne i punti come se stesse cucendo. Era un incantesimo delicato, complesso. Non poteva trascurare neppure una fessura, agire come in preda all’horror vacui. Forse non serviva a niente, ma in contemporanea con la mancina mosse anche la destra, per aiutarsi a delineare il meglio possibile i confini dell’area termica. Stava funzionando? Forse sì, poco a poco si sentiva sempre meno gelata, e vedeva le labbra dei suoi compagni cominciare a riacquistare colore, dalla tinta violetta che avevano cominciato ad assumere. La O’Connor ripose il catalizzatore e si premurò di allacciarsi la sciarpa più stretta attorno al collo e di tirarsi il bavero delle giacche fin sopra alla piramide del naso, al punto che il suo viso risultava completamente mascherato dalla tuta e dagli occhialini.
Stanziarono in quella zona per circa cinque minuti, preoccupati che, in caso di sudore, questo si congelasse loro adosso, come spesso accadeva. Si trovavano a poco più di metà strada, e quando varcarono il limitare dell’igloo temperante Björnsson li incoraggiò a resistere ancora un po’, ché c’erano quasi. Li tranquillizzò anche sulle condizioni dei pinguini, dunque non avrebbero dovuto avere nulla di cui preoccuparsi.
Con un po’ di fortuna, anche il vento si sarebbe indebolito.[...]
Al ritorno, trovarono un sorridente Dottor Godwin ad accoglierli, e Sam quasi sospirò di sollievo quando mise piede all’interno del centro di ricerca. Björnsson si era subito premurato di ricongiungersi ai colleghi, con i quali probabilmente stava instaurando una conversazione sui rispettivi ritrovamenti e le condizioni dei pinguini, mentre la loro docente li scortava in una specie di sala colazione, dove calde bevande e leccornie dolci e salate li attendevano. La Tassorosso recuperò un paio di brownies alle nocciole e una bollente tazza di the al gelsomino, e li andò a mettere in salvo su un tavolino, prima di liberarsi dall’impalcatura costituita dalla tuta arancione ed accomodarsi. Non si era nemmeno accorta, in un primo momento, che Theresa e Sebastian si erano piazzati al suo stesso tavolo; Sam sorrise, nascondendo l’espressione contenta dietro un sorso di thé. Ne avvertiva il calore filtrare attraverso la ceramica della tazza e scaldarle i polpastrelli, oltre che l’intero apparato digerente, prima che il precedente annuncio della docente penetrasse nel suo cervello. Assistere a un’operazione? Per poco non soffocò con un brownie. Erano così gravi da richiedere un’operazione? E poi li avevano quasi del tutto rimessi in sesto, non doveva essere una visione particolarmente cruenta, specie se avrebbero utilizzato la magia. Lasciò però perdere le sue tensioni: non era così impressionabile, era il vedere creature ferite che le faceva piangere il cuore.
Come previsto, dopo che si furono rifocillati, la Professoressa li tranquillizzò sul modus operandi dell’intervento, seguita di pari passo dai gessetti alla lavagna. Accanto a sé, Sam scorse Theresa mordersi un labbro quando la Hartleton nominò il Duco combinato al Relevium. Il primo era in sé un incantesimo che avevano appreso negli anni precedenti, ma non sapevano nulla dei danni che poteva provocare.
«Sta’ tranquilla» si ritrovò a sussurrarle «Björnsson ci ha assicurato che abbiamo fatto un ottimo lavoro. E poi se non ha informato lui i colleghi di ciò che abbiamo fatto, lo capiranno da soli. Sono degli esperti». Theresa le sorrise, ma non disse nulla, continuando a seguire la spiegazione. Sam non si offese, e terminò a sua volta di prendere appunti.
Anche rileggendo, le parve tutto chiaro, perciò tacque, lasciando spazio ad eventuali quesiti dei compagni. Ciò che non si aspettava però, fu la successiva espressione “mettere in pratica”. La docente aveva parlato di assistere, non di effettuare l’intervento. Improvvisamente, un’ondata d’ansia la investì. Non voleva fare danni, o peggiorare la situazione… Ma no, avrebbero lavorato in coppia con un Magizoologo esperto, non le avrebbero mai permesso di far del male alle creature.
Si unì dunque ai compagni, diretta oltre le porte della sala operatoria, dove Godwin li assegnò ad uno dei ricercatori più esperti per procedere con le operazioni. La ragazza quasi si afflosciò di sollievo quando udì il nome di Björnsson, ma forse, dato che il Dottore li aveva osservati partire, si era segnato da chi fossero stati composti i gruppi per poter creare un clima di fiducia ulteriore tra guida e studente.
Sam indossò quindi mascherina e guanti e si introdusse nella sala, dove su vari tavoli imbottiti era sdraiato un pinguino, alcuni di specie diverse da quella che aveva aiutato a recuperare, cosa che la portò a domandarsi quanto avessero vagato alla deriva per giungere lì.
«Allora, Samantha, sei pronta?» le chiese Björnsson con un sorriso incoraggiante, e Sam annuì convinta, i nervi ben saldi.
«Io e te ci occuperemo del pinguino che abbiamo trovato svenuto» spiegò lui. «Dovremo saldare le sue fratture e far cicatrizzare i tagli, nel caso si riaprano, oltre che apporre altre bende per precauzione». Sam annuiva, focalizzata. «Questo è ancora in stato d'incoscienza, ma respira. Alle saldature ossee penserò io, sono piuttosto delicate, ma puoi aiutarmi con il resto, va bene?»
«Sì» rispose, mentre Björnsson si occupava di appurare che la lieve commozione cerebrale non fosse peggiorata ed effettuava qualche incantesimo non verbale per (probabilmente) mantenerne le condizioni stabili.
«Ok, possiamo cominciare dall’ala» le suggerì, lacerando accuratamente la benda, ora macchiata di sangue, che Sebastian aveva posto con un delicato Diffindo.
Sam schiarì la mente e si estraniò dal brusio di sottofondo, pronta a lanciare il suo primo incanto anestetizzante. La Harleton aveva detto che non era necessaria un’eccessiva concentrazione, ma lei voleva dare il meglio di sé, senza causare però indolenzimenti. Provò ad evocare un piacevole stato di torpore con la mente e, puntando il suo noce sulla ferita, scandì «Hand Luctus». Un piccolo globo di luce verde si manifestò, morbido e sterile, sulla punta accostata all’ala; Björnsson poté quindi agire con un «Ala Emendo» calmo e sicuro, che richiese un minuto abbondante di silenzio e concentrazione. Sam quasi si aspettava di udire la cartilagine saldarsi. A quel punto, il Magizoologo le fece un cenno e lei scosse la bacchetta come se dovesse scaricare il mercurio da un termometro, spegnendola.
«Procediamo ora con i tagli. Duco!» fece, ripulendo l’incrostazione di plasma che era andata a riformarsi, prima di permettere alla O’Connor di fare la sua parte. Sam si schiarì la gola, riaccostandosi alla creatura per poter osservare il punto più da vicino. Non era difficile da individuare, scarlatto e sottile.
«Relevium» pronunciò, immaginandosi un muro di piastrine incantate che andava a tappare la fuoriuscita di sangue, lasciando poi spazio a Björnsson perché ricucisse il graffio e rifasciasse la zona appena operata. Fortunatamente il Duco era stato effettuato precedentemente, perciò la ferita non si riaprì.
Sam emise un sospiro di sollievo, e l’uomo le sorrise da sotto la mascherina, accennando poi alla zampa.
Le bende tinte di rosso venivano rimosse, rivelando la ferita. Sam si dispiacque un po’ per Theresa, che tanto si era impegnata per ripulirle, ma era certa che avrebbe dimostrato la sua bravura con l’esemplare che stava accudendo adesso. «Duco» sillabò, mentre il lievissimo suono di un risucchio aspirava le croste e le microfibre della fasciatura, permettendo a Björnsson di constatare che la situazione all’arto inferiore fosse poco più grave di quella dell’ala. Niente ossa rotte, ma il taglio era più largo, e prima che potesse riprendere a sanguinare, si affrettò a bloccarlo con un Relevium ben assestato. A quel punto, diede indicazioni a Sam di ripetere l’incanto anestetico e Sam così fece.
«Hand Luctus». Il globo verde tornò a zampillare dal suo catalizzatore, mentre Björnsson guidava con la bacchetta ago e filo sterili per ricucire le due labbra del taglio. La O’Connor strorse la bocca nascosta, pensando al pizzicore ed al fastidio che doveva aver provato fino a quel momento. Si chiese perché non avesse usato una qualche fattura per effettuare quella fase, ma forse era più sicuro così.
«Ora bendalo bene»
Sam allora si impegnò per intrecciare filamenti di puro cotone come aveva fatto all’isolotto, muovendo il polso in piccoli cerchi mentre con «Ferula» disattivava l’incantesimo anestetico e lo sostituiva con quello bendante. La garza le pareva salda, elastica, ben tesa, ma un improvviso gracchio la distrasse e questa si serrò con troppa forza, tanto che Björnsson le bloccò la mano con la propria per interrompere la fattura.
Il suo sguardo era severo. «Non preoccuparti per il pinguino, sta bene. Ora, rimani concentrata. Te la senti?»
Sam avvampò per l’imbarazzo e il senso di colpa, ma dichiarò il suo sì, prima di rimboccarsi le maniche e prendere un respiro profondo. Lo strillo del volatile, da qualche parte alle sue spalle, l’aveva fatta sobbalzare e venire la pelle d’oca, perciò si deterse il lieve strato di sudore dalle tempie e sostituì i guanti con un paio nuovo per precauzione, prima di riappropriarsi della bacchetta.
«Ferula» riprovò, stavolta sorda a tutto se non all’impercettibile fruscio delle bende e del battito del suo cuore. Fece passare la garza attorno al metatarso un paio di volte, prima di incrociarla sulla caviglia per assicurarla e farla ricongiungere infine con il corpo principale della fasciatura.
Quando pensò di aver terminato, guardò il Magizoologo in cerca di approvazione, ed egli la encomiò con un pollice in su.
«Ora proveremo a svegliarlo, allontanati un po’» la avvertì, mentre raggiungeva il capo del tavolo da lavoro e puntava la bacchetta alla fronte dell’elegante uccello.
«Innerva»
Sam trattenne quasi il respiro, attendendo ansiosa che il pinguino aprisse gli occhi. I secondi le battevano nelle orecchie, sembrando quasi dilatati; eppure, non più di un quarto di minuto dopo, l’imperatore batté le palpebre confusamente, storditamente, scuotendo stanco le ali ed agitando le zampe. I suoi occhi neri come la pece e luminosi come l’onice scrutavano appannati la sala, dalla sua gola dei gracchi rochi.
Sam stava già cominciando a domandarsi se fosse un buon segno, quando Björnsson ridacchiò.
«Bensvegliato»[...]
A quanto pareva, il verso roco emesso dal pinguino era un buon segno, e Sam poté finalmente rilassarsi e gioirne. Erano riusciti a salvarlo, a curarlo per davvero! Avrebbe voluto accarezzargli il corpicino tondeggiante, ma si trattenne, lasciandolo alle cure di Björnsson mentre il Dottor Godwin li riaccompagnava nella sala principale. La Professoressa Harleton, che li stava attendendo con un sorriso soddisfatto sul viso austero, li accolse e ringraziò il capo del progetto antartico. Sam batté le mani insieme a qualche compagno, ma avrebbe voluto scambiare un saluto personalmente con il ricercatore che li aveva guidati attraverso i ghiacciai polari. In quella, parve che la docente le avesse letto nel pensiero, perché al termine del suo breve discorso concesse loro qualche momento per interagire un’ultima volta con i magizoologi che erano stati il loro punto di riferimento, e che ora stavano uscendo dalla sala operatoria per venir loro incontro.
Sam si guardò subito attorno per cercare di intercettare i volti di Theresa e Sebastian: lei si stava già avviando verso il vecchio mago, mentre il Serpeverde le fece un cenno, prima di seguirla.
Quando finalmente gli furono tutti e tre di fronte, Sam stiracchiò le labbra all’insù.
«Grazie mille Dottor Björnsson, è stata una giornata davvero educativa!»
«Se non fosse stato per lei, probabilmente saremmo finiti a congelare tra i ghiacci» scherzò Theresa.
«È stato un piacere» fece solamente Sebastian, ma l’uomo si congedò da tutti e tre con la medesima modalità, insieme professionale e paternale.
«Continuate così, ragazzi» li abbracciò con il suo sguardo scuro «e un giorno forse ci rivedremo in questa base di ricerca!»
Dopo quelle poche ma sincere parole, Sam non poté fare a meno di voltarsi verso le ampie vetrate, sospirando alla vista del panorama candido che si estendeva oltre l’edificio. Possibile che ne sentisse già la mancanza? Che fosse una conseguenza simile al mal d’Africa? Per quanto fosse una terra inospitale e pressoché deserta, c’era qualcosa di estremamente potente e solenne in essa…
All’improvviso, il silenzio che era calato nella sala la costrinse, a malincuore, a voltarsi: il chiacchiericcio era scemato nel momento stesso in cui la Harleton aveva estratto la Passaporta, e la Tassorosso squadrò l’oggetto stupita e confusa: davvero erano tracorse solamente due ore? Le era sembrato un giorno intero di marcia verso l’isolotto… In ogni caso, si aggrappò alla consunta racchetta prima di rimanere bloccata al polo, avvertendo dopo mezzo minuto il consueto strappo all’ombelico e la sensazione di compressione e turbinio come se si trovasse nella centrifuga di una lavatrice. Un certo senso di nausea e vertigine si impossessò di lei, facendola pentire di aver ingurgitato tutti quei dolci, ma prima che potesse rigettare atterrarono nell’aula di Cura delle Creature Magiche.
L’arrivo fu brusco, forse a causa della lunga distanza, e Sam necessitò di un minuto abbondante per poter riprendere fiato e costringere i muri a smettere di girarle attorno. Avvertiva però ancora un certo ronzio nella testa che le impedì di carpire con esattezza ciò che la Professoressa stesse dicendo; davanti agli occhi le baluginavano puntini luminosi, forse un effetto dovuto alla brillantezza dei ghiacciai, ancora impressa delle sue pupille, che adesso si dilatavano per poter accogliere tutta la luce soffusa della stanza. Lanciò uno sguardo fuori dalla finestra, e scorgere la Foresta Proibita e, più in là, le montagne, le fece uno strato effetto di disorientamento.
«Grazie per l’opportunità, Professoressa. Alla prossima settimana!» la salutò poi, dopo aver udito i saluti finali. Ora riusciva a camminare tranquillamente su due gambe e persino a distinguere l’espressione quasi… felice? della docente. Come primo giorno se l’era cavata bene.
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Samantha Jensen O'Connor
Hufflepuff | III year | 14 yo | Vampire | Neutral Good | voiceRapidamente com’era comparsa, la strana sensazione di intorpidimento svanì, sostituita da una percezione ben più fastidiosa e completamente sconosciuta, una sorta di bruciore insostenibile che dallo stomaco le risaliva bollente fino alla gola. Si sentiva stordita, scattante, sopraffatta da un’eccessiva quantità di stimoli, al punto da volersi coprire le orecchie per estraniarsi da tutto. Teneva gli occhi serrati, percepiva il proprio corpo rigido e freddo, le braccia strette attorno alle gambe mentre si dondolava e cercava di respirare profondamente per distrarsi dall’incendio che stava ormai divampando nella sua bocca. Che diavolo era? Aveva letto di qualche malattia babbana che provocava sintomi simili, o forse era stata contagiata dall’Heliantus? A quell’idea si immobilizzò di colpo e spalancò gli occhi, terrorizzata, ma quando le sue palpebre si aprirono sul mondo circostante il suo corpo reagì prima ancora che se ne rendesse conto. Vibrante come un cobra, tutti i suoi muscoli si ritrassero, mentre un lievissimo dolore alle labbra le segnalò che la tenera carne si era spaccata; rivoli di sangue ne uscivano, scivolandole sul mento. Non sapeva su cosa concentrarsi, la mente confusa. Era attorniata da figure sconosciute, i cui occhi brillavano nella notte come quelli dei gatti su uno sfondo naturale altrettanto ignoto, dominato dalla gigantesca statua di un angelo dalle ali spiegate; le sue mani, pallidissime alla luce della luna calante, erano ricoperte di terra e graffi. Ma forse l’elemento più sconvolgente era rendersi conto del perché la sua tecnica di rilassamento aveva miseramente fallito: non aveva più battito.
Trascorsero alcuni, interminabili secondi. La parte razionale di sé aveva già macinato, processato e immagazzinato quella sequenza di incontrovertibili informazioni, quella emotiva era ancora in uno stato di shock. Scrutava il gruppo che la sovrastava con diffidenza, ma ogni secondo che passava si sentiva sempre più stordita e debilitata, le fiamme che ormai avevano invaso ogni sua vena.
Uno sbuffo spezzò il silenzio quasi assoluto. «Ti sei divertito abbastanza? Tra poche ore sarà l’alba e non mi va di friggermi il culo. Chiudiamo questa faccenda in fretta»
La risposta non tardò ad arrivare. «Chiedo perdono, milady, ho forse intaccato la vostra precaria pazienza?» La voce dell’uomo che aveva preso la parola era calma e schernente, il tono di chi sa che qualunque obiezione mossagli contro è vana. La donna, dal forte accento del Northumberland, non ne sembrava contenta.
«Sul serio, Lena, ancora queste scene? E dire che lo conosci da più tempo di me... ». Un ragazzo, stavolta, con un chupa chupa tra le labbra strette. L’uomo di mezzo alzò una mano, interrompendo il breve dibattito, ed avanzando quasi stesse fluttuando nella sua direzione. Sam fece per indietreggiare, schiva, ma sentiva la testa sempre più pesante e riuscì solo a spostarsi di mezzo metro. L’altro, nel frattempo, l’aveva raggiunta, piegandosi sulle ginocchia e rimanendo in equilibrio sulle punte dei piedi.
«Come ti senti?». La sua voce trasudava compiacimento e leggerezza. La O’Connor per tutta risposta sentì nascere un ringhio profondo e gutturale dalla sua gola, un verso animalesco che le riverberò nel petto e che fece da eco alle contrazioni della sua mascella e del suo viso. I canini affondarono nelle labbra già spaccate. Sentiva di poter distruggere tutto.
La sua reazione comunque non parve impressionare lo sconosciuto. «Assetata?»
«Andate all’inferno»
Erano le prime parole che pronunciava da quando aveva ripreso coscienza di sé e ne rimase allarmata. Quella non era la sua voce. Un palmo lercio corse a chiudersi sul proprio collo, come per cercare un tratto familiare nella curva del muscolo digastrico, nella distanza che lo separava dalla fossetta delle clavicole e dalle spalle. Era lei, indubbiamente, orribilmente lei.
«Oh, risparmiaci la scenata, eh?». Lena.
«Lena». Ancora l’uomo.
Lena incrociò le braccia sotto al seno, perfettamente delineato da un’aderente maglia nera a tinta unita.
«Temo che sarà lì che finirai tra poco, dolcezza». Una cantilena d’ambrosia. «Sai cosa succede ad un vampiro che non si nutre in tempo dopo essersi risvegliato, no?»
«Certo che lo so» sputò Sam, acida quanto la nausea che avvertiva in corpo, gli occhi pungenti. «E non mi interessa. Non so quando o perché vi siate presi la briga di mordermi e portarmi qui, ma non ho alcuna intenzione di diventare una succhiasangue come voi»
«No?». L’uomo era ancora più vicino, il suo corpo emanava un sentore fragrante, muschiato e virile al punto che una parte dei suoi sensi si sentì rinfrancata solo per l’annusarlo. Il suo sorriso era incantevole. «E non pensi a quanto sarebbero distrutti i tuoi genitori, i tuoi fratelli, o Lara, venendo a sapere della tua morte? Una madre non dovrebbe mai seppellire i propri figli»
Non ci sarebbe cascata. Non avrebbe mai fatto ciò che quei tre volevano.
«Infatti. Siete stati voi a mettermi nella fossa» replicò lei, accennando col mento al cumulo divelto accanto a lei. Un altro sorriso dell’uomo. «Lasciatemi morire e andatevene via» intimò, con tutto l’odio di cui era capace.
«Mia cara, credi davvero che ci saremmo presi la briga di portarti qui e farti il funerale se avessimo voluto che rimanessi due metri sotto terra? Mi dispiace constatare la tua avversione, ma verrai con noi, in un modo o nell’altro»
Sam aveva cominciato a tremare, eppure, dentro di sé, riuscì a trovare la forza di sporgersi in avanti di qualche centimetro per poter sottolineare l’avverbio. «Mai»
Era già morta, morire una seconda volta non sarebbe stato difficile, sperava solo che l’incendio si placasse prima della fine. Non rammentava il suo trapasso. Nella sua mente campeggiavano oscurità e freddo, ma adesso che poteva si focalizzò sui volti della sua famiglia, sforzandosi di provare qualcosa. Eppure si sentiva lontanissima, confusa, stanca e rattrappita, e la sete, una sete di sangue, più forte del peggior desiderio di acqua che avesse mai provato, la stava dilaniando, offuscando qualsiasi emozione umana e genuina. Non era spaventata, non ricercava vendetta, non rimpiangeva tutte le esperienze che mai avrebbe vissuto. Voleva solo evitare di incorrere in un destino dannato per poterci pensare, per poter vedere il dolore dei suoi cari, per poter spegnere quell’incendio senza possibilità che si appiccasse nuovamente.
«Purtroppo temo che tu non abbia voce in capitolo. Spero che col passare dei secoli comincerai ad odiarci un po’ meno. Siamo tuoi simili, dopotutto»
«Preferisco. La. Morte» ribadì.
Un fremito, all’angolo della bocca del vampiro. «Mi dispiace». Una breve pausa, un’assenza di silenzio solo esteriore, che contrastava fortemente con le urla che stava trattenendo, con l’impulso di affondare i denti nel primo, palpitante cuore animale che avesse osato avvicinarsi. Erano circondati dai boschi, e doveva solo ringraziare il Cielo se nessun branco di cervi si era addentrato da quelle parti. Forse si tenevano alla larga dall’autostrada poco distante – elemento che il suo fine udito aveva colto grazie allo sporadico transitare di un paio di vetture. Aveva studiato che era necessario del sangue umano per completare la trasformazione, ma non per questo sarebbe venuta meno alle sue abitudini alimentari-
«Ngh» gemette, una fiamma più ardente delle altre che la colpì come una stilettata nel petto. Riprese a dondolarsi, evitando di respirare – non ne aveva nemmeno più bisogno – per ovviare al rischio di inspirare odori indesiderati. Voleva che finisse. Voleva che finisse subito, ma lì non c’erano né aglio, né paletti o accette su cui lanciarsi. Tutto, tutto, pur di spegnere quel fuoco.
«Graham» chiamò l’uomo all’improvviso, rivolgendosi al ragazzo con serietà, senza distogliere lo sguardo color quarzo lodolite da lei. Se non l'avesse avuto davanti, avrebbe giurato che si trattasse di un'altra persona. In lontananza, udì passare un’altra auto.
«Faccio subito» rispose quello, le guance incavate per succhiare il dolce. «Tu vieni, Lena?»
«Mhm» annuì lei. «Questa figlia di papà mi ha fatto venire una gran fame»
In un istante dovevano essere spariti, ma lei era troppo occupata a tentare di estinguere quell’incendio con le sue sole forze per farci caso. Non realizzò neppure l’avvicinarsi del capo di quel bizzarro trio, accostatosi al punto da sedersi alle sue spalle, in modo da accoglierla in un paterno abbraccio, stringendola a sé ed accarezzandole le braccia.
«Lo so, lo so, fa male. Ma fidati di me, ci ringrazierai»
Tutto ciò che Sam poté fare era piangere, e pregare che finisse tutto presto, che il sole sorgesse e la bruciasse viva, che tornasse ad essere cenere.
Meno di cinque minuti dopo Lena e Graham erano di ritorno, e non viaggiavano soli. Sam non riusciva ad aprire gli occhi, contratta e raggomitolata su se stessa, ma li sentì comunque arrivare con il suo udito sviluppato. Difficile, in realtà, non notarli, perché la loro venuta era accompagnata da una serie di soffocati mugolii e fruscii di tessuto che indicavano, senz’ombra di dubbio, che avevano con loro una preda scalciante. Lena - suppose, nel suo stato di caos mentale -, scaraventò il corpo ai suoi piedi con un grugnito disgustato, e l’uomo, le diede una lieve spintarella.
«Respira, Sam. Finirà presto»
Sam scosse la testa. Se avesse permesso alle sue narici di immettervi dell'aria, era certa che non si sarebbe saputa trattenere. Eppure i suoi sensi da predatore pulsavano irrefrenabili, percependo il battito accelerato, invitante come il più prelibato dei manicaretti, della donna a terra davanti a lei, tenuta schiacciata al suolo dal piede di Lena. Continuava a piangere, implorando pietà, e Sam si sentì incredibilmente simile a lei.
“Non posso, non posso, fa’ che finisca, ti prego”
«Sam». Un avvertimento, nella voce dell’uomo, che per la seconda volta l’aveva chiamata per nome.
«Respira»
“No, no, no-“
«Lena»
«Mi prendi in giro?! Cos'è, una poppante?!»
«Non discutere»
Borbottando qualcosa di molto simile a “Mocciosa del cazzo”, la vampira si spostò, accostandosi a loro.
E poi, tutto accadde troppo velocemente perché Sam potesse capire cosa fosse successo. L’uomo alle sue spalle le afferrò le guance con due dita e, premendo con forza, la costrinse ad aprire la bocca, i suoi canini già pronti per affondare nel banchetto; al contempo una morbidezza quasi sovrumana si adagiò sulle sue labbra martoriate, inframmezzata da una sola, pulsante linea in rilievo sul collo. Prima che potesse rendersene conto, i suoi denti erano già affondati in quella pelle così fragile, aggrappandosi ai tendini, ai tessuti, ai muscoli, perforando la giugulare e bevendone come fosse la più fresca delle fonti. Con uno scatto di rabbia e possessività si scrollò di dosso il vampiro ed arpionò il corpo della donna con le mani, lasciando che si dibattesse come un pesce fuor d’acqua mentre si nutriva di lei. Era come nettare, come il succo più pregiato e gustoso. Fin dalla prima goccia l’indomabile incendio nella sua gola era stato lambito dalle prorompenti volute d’acqua della sua preda, e più quella si dimenava, più Sam avvertiva un estro, un’euforia, una voluttà prendere possesso di lei, spingendola ad affondare sempre di più, a bere sempre di più, come un eremita che dopo settimane ad errare nel deserto trova finalmente una fonte di ristoro. Ad un certo punto, frustrata, si rese conto che il flusso sanguigno in quel punto stava diminuendo e, assecondando i suoi sensi sviluppati, percorse il corpo della donna stremata fino alle sue gambe. Con un sol gesto le strappò in due il tessuto del pantalone che indossava, e si fiondò sulla carne della coscia, abbeverandosi alla sua arteria femorale. Riusciva a sentire il panico, il dolore lancinante della donna, eppure ad un certo punto la sua sofferenza si affievolì fino a smussarsi e a tramutare in qualcosa di diverso, di più sensuale e languido, in un connubio di agonia ed eccitazione che rendevano il suo sangue semplicemente delizioso.
«Basta così, Sam» la invitò il vampiro, prendendola dolcemente per le spalle e tirandola su. Sam lo guardò con occhi appannati, sentendosi leggera e ubriaca, una fastidiosa sensazione di umido su tutto il viso, sui capelli disordinati e sugli abiti sporchi e laceri. Sollevò un braccio, sfregandosi il volto per ripulirsi alla bell’e meglio, ancora sorda a ciò che aveva appena commesso, beandosi della soddisfazione che stava provando.
«Come ti senti?»
Lei gli sorrise, inebetita.
«Allora andiamo a Casa, il sole sta per sorgere»
Quando l’euforia era svanita, il sole si era levato già da un paio d’ore. Sam si era ritrovata in un assurdo appartamento all’inglese, in una cittadina chiamata Durham. Era curioso che quell’informazione si fosse annidata nel suo cervello, quando non aveva voluto sentir ragioni da parte di nessuno negli ultimi trecento minuti, secondo più, secondo meno, ma forse era semplicemente il modo in cui il suo cervello immortale immagazzinava informazioni. Non appena aveva ripreso coscienza di sé dopo il banchetto, si era scagliata con violenza prima contro Lena, che le aveva ringhiato contro e le aveva lasciato dei graffi ormai del tutto rimarginati sul braccio, e poi contro l’uomo, Bertrand. Al contrario della vampira, lui si era fatto colpire, incassando colpo dopo colpo e ignorando urlo dopo urlo, schivando con scioltezza qualuque cosa Sam gli tirasse contro prima che si rendesse conto che picchiarlo a mani nude era molto più rinfrancante. Gli aveva gridato contro il suo disprezzo, il suo astio, la sua confusione, raggiungendo il picco della furia quando all’ennesimo “Perché?!” lui era rimasto chiuso nel suo silenzio statuario.
Alla fine si era sentita svuotata mentalmente, eppure il suo cervello era ancora attivo, il suo corpo ancora forte. Aveva capito che la Casa era abitata anche da altri non-morti, e che era sprovvista di qualunque elemento che potesse utilizzare per ferirsi autonomamente. Le tende erano tirate, ma quando aveva provato a scostarle per poter vedere il sole si era ritrovata, sibilante e ustionata, contro la parete, ad imprecare per l’ennesima volta contro quei succhiasangue che le avevano rovinato l’esistenza. Aveva presto serrato le cortane e si era accostata allo specchio presente nella stanza. Indossava ancora gli abiti della notte precedente, i suoi capelli un groviglio si terra ed erba, la sua pelle incrostata di sangue e humus. Eppure risplendeva come porcellana, le labbra esangui e cicatrizzate, l’ustione, sulla parte destra del viso, quasi rimarginata. La stessa ossatura sembrava più sviluppata, dandole un aspetto più maturo. Ma ciò che la impressionò maggiormente furono i suoi occhi: cangianti, di un ceruleo vistoso e rassicurante che non le apparteneva. Orripilata, afferrò lo specchio e lo scagliò a frantumarsi dall’altro lato della camera. Era disgustata. Era una succhiasangue. Lei, che non aveva mai assaggiato neppure una fettina di pollo o la più innocente delle sogliole, aveva quasi dissanguato una donna innocente per nutrirsi. Aveva ceduto ad un primordiale appetito che l’aveva condannata a quella non-vita, e che l’avrebbe costretta a dire addio per sempre alla luce del sole. Sam non disprezzava il mal tempo, ma quando si vive in un’isola piovosa come la Gran Bretagna, ogni ora di sole è preziosa, e semplicemente non poteva sopportare l’idea che l’unico astro che avrebbe potuto osservare senza ferirsi era la luna, che le uniche stelle che non le avrebbero dato fuoco erano distanti migliaia e milioni di anni luce. Come si poteva scegliere di vivere così, all’oscurità, per sempre?
A mente lucida, si domandò cosa avessero detto ai suoi e a Lara riguardo alla sua scomparsa, se le fosse permesso incontrarli, di spiegare cosa fosse accaduto, benché lei stessa non ne avesse idea. Le impedivano di uscire – una torcia umana per le strade di una cittadina avrebbe attirato l’attenzione – perciò non poteva scegliere un onorevole suicidio, e decise di occupare il tempo cercando di chiarire le ragioni che avessero spinto Bertrand a prenderla con sé.
Uscì dalla camera, diretta in soggiorno. Graham era svaccato sul divano, intento a giocare ad uno sparatutto contro gli zombie, muovendo rapidissimo le dita sul joystick ed incrementando il proprio punteggio in modo esponenziale, il consueto lecca-lecca al gusto di sangue tra le labbra. Sam non lo salutò né lui diede segno di averla vista, ma quando la O’Connor fece per imboccare il corridoio, il ragazzo la bloccò con la sua voce sottile ed annoiata, distorta dalla presenza del dolciume.
«Bert è nel suo studio, nel seminterrato, ti sta aspettando». Sam non rispose, ma diede un altro passo verso la sua destinazione. «E dì a Lena di darsi il cambio con Nadine, quando scendi»
La O’Connor obbedì in silenzio, scivolando senza far rumore fino al piano di sotto e guardandosi attorno per cercare di individuare la scala che l’avrebbe condotta dal capo di quello strano nido. Giunta nell’ingresso, fece una smorfia a Lena borbottandole di malavoglia le istruzioni di Grisham e la superò alla svelta, ispezionando la cucina – qui incrociò un’altra ragazza che poteva avere giusto qualche anno più di lei, e che le fece un amichevole cenno di saluto mentre estraeva un paio di Heineken dal frigo – e scoprendo finalmente la porticina giusta.
Il percorso lungo la scala era buio, ma Sam riusciva a distinguere perfettamente il bordo di ogni gradino, forte di un equilibrio che mai aveva posseduto e che ancora la disorientava. Si immerse in una camera interamente rivestita di legno, a sua volta rivestito di schedari simili a quelli della polizia, cartine del Regno Unito appese alle pareti (alcune antecedenti all’annessione dell’Irlanda del Nord), un mappamondo munito di piedistallo, una scrivania occupata da diversi, ordinati fascicoli, ed un paio di poltroncine dall’aria consunta. Bertrand era accomodato su una di queste, intento a leggere la Gazzetta del Profeta.
«Benvenuta» le disse, senza sollevare gli occhi dal quotidiano. «Accomodati»
Sam eseguì, sentendosi più tranquilla del previsto, esausta solo al pensiero di ricevere l’ennesimo “no” come risposta. C’era qualcosa di estremamente posato in lui, un ché di nettamente diverso dall’alterigia dimostrata sulla collina, quella notte. Ma avrebbe chiesto più tardi. Era altro che le premeva sapere.
«Ti chiedo scusa per averti fatto attendere tanto», ripose il giornale sulla cima dello schedario più vicino «ma ho preferito darti il tempo di calmarti ed entrare in confidenza con la casa ed il tuo “nuovo” corpo, prima di parlare con te». Sam lo guardava, ma non lo interruppe. Era troppo formale, disteso eppure serio, come se nonostante l’implicita promessa di un chiarimento non volesse sbilanciarsi troppo. «Hai notato l’età media degli abitanti di questa casa?». Un secco cenno di affermazione. «Perché credi che siano tutti così giovani?». Sam aprì la bocca e fece per parlare, ma Bertrand alzò una mano per fermarla quasi subito, suggerendole che si trattava di una domanda retorica. «Niente osservazioni sarcastiche, per favore. Non si tratta di alcun fetish né disturbo psicotico. I ragazzi e le ragazze che vivono sotto questo tetto sono tutti orfani, maghi e babbani. Alcuni sono persino più vecchi di me, anche se non si direbbe». Un sorrisetto.
«Ma io non sono orfana» obiettò la O’Connor, tesa. Aveva un sospetto su dove Bertrand volesse andare a parare, e non le piaceva affatto. Eppure, non riuscì ad allontanare le sue parole, quando arrivarono, lunghi chiodi che affondavano un po’ per volta nel suo petto. Bertrand recuperò la copia della Gazzetta del Profeta e la aprì senza esitazione su una pagina nel mezzo, porgendole la rivista. Sam lo ascoltava, leggeva le sillabe ed i verbi stampati ad inchiostro senza capire.
«Non c’è più nessuno della tua famiglia, Sam. Sono tutti morti»
Silenzio.
«Siete andati tutti in campeggio dalle parti di Beamish e siete stati attaccati. Lupi Mannari»
Non capiva.
«Mia nonna… Mia nonna non lascia mai Connemara, come-… ». Il suo balbettio suonava alieno persino alle sue orecchie.
Un lampo di interesse, negli occhi di quarzo, che andò a perdersi offuscato nell'archivio del suo cervello.
«Tua nonna è morta due anni fa, di Heliantus»
Le risposte fuoriuscivano da lei, incapaci di fermarsi.
«D-due anni fa? Ma se- se l’ultima volta che l’ho vista è stata qualche mese fa, come tutte le estati… ».
Istintivamente fece per cercare una finestra, senza trovarla, alla ricerca di un’indicazione stagionale. Percepiva solo il calore del legno, il pizzicore della polvere, il sentore della carta e del metallo. Alcune tarme rosicchiavano gustosamente un asse nell’angolo.
«Sam… che giorno pensi che sia?»
«Il… 6 marzo?»
Un sorriso apprensivo, che la irritò e fece lampeggiare i suoi occhi cangianti.
«È il 21 luglio, Sam, del 2020»
Sam sentì la terra sprofondare sotto i suoi piedi mentre la sua mente registrava la carrellata di nuove, devastanti informazioni. Si era trattato di un folto branco di lupi mannari, particolarmente aggressivo e sanguinario, della stessa ideologia di Fenrir Grayback. Una quindicina, almeno. I suoi genitori, sua zia, e sua sorella avevano provato a difendere il resto della famiglia, ma erano stati sopraffatti dal numero. Suo padre era riuscito a mandare un Patronus all’ufficio Auror per allertarli e a rinchiudere lei in una barriera protettiva, anche se già gravemente ferita, cancellandole la memoria di quelle ultime ore per non farle portare il peso di quell’orrore. Eppure, a quanto pareva (Bertrand non aveva comprenso l'entità dell'incantesimo fino a quel momento), l’agitazione aveva reso instabile la fattura, che aveva esteso la rimozione dei ricordi negativi anche alla dipartita di sua nonna, oltre che alla consapevolezza dello scorrere del tempo. Gli Auror erano arrivati poco dopo, ma erano stati troppo occupati a cacciare i Licantropi per accorgersi di lei o avere tempo di identificare i caduti, e in quel momento erano arrivati alcuni dei ragazzi di Bertrand ad avvisarlo di quanto era avvenuto.
Il suo stato di shock era tale che quasi boccheggiava, le foto in bianco e nero sulla Gazzetta del Profeta che le aprivano uno squarcio nel petto dove il suo cuore non poteva più battere.
«Perché non mi avete portata all’Ospedale? Perché non sono con Lara?» si sentì chiedere, lontanissimo.
La risposta le parve giungere dall’oltretomba.
«La tua amica Lilnoir è stata trasformata in Lupo Mannaro»
L’urlo che Sam cacciò fece quasi tremare le fondamenta della Casa. In un raptus d’ira, si scagliò contro Bertrand con una veemenza tale che la poltrona si ribaltò e caddero entrambi, ma stavolta il vampiro le bloccò i polsi e la costrinse a fermarsi. Le sue grida si mescolavano ai singhiozzi, alle richieste di vederla, sorda a qualsiasi tentativo di lui di rasserenarla.
Dopo quelle che le parvero ere intere, Bertrand riprese il discorso. «Non sei prigioniera qui, potrete vedervi ancora. E potrai assisterla nelle notti di plenilunio senza farti del male. Era l’unico modo»
Ma Sam si sentiva svuotata di ogni cosa. Voleva correre, scappare via, fuggire lontano.
«Non sei prigioniera qui, Sam. Purché tu lo faccia di notte, puoi andare dove vuoi, ma ti chiedo di rimanere con noi fino alla prossima luna piena. Sei ancora giovane, e non appena ti tornerà sete rischieresti di dissanguare il primo malcapitato, come l’altra sera»
Una scintilla di vita tornò in lei, flebile come una fiammella in una tormenta di neve.
«Quella donna… »
«Sopravviverà, senza conseguenze. È stato brutale, lo so, ma era un’emergenza. Tu avevi bisogno di nutrirti e loro hanno avuto la sfortuna di trovarsi sull’autostrada sbagliata la notte sbagliata»
«Loro…?»
«C’era un uomo con lei, anche Lena aveva un certo appetito quella notte. Non temere, anche lui è incolume»
Non riusciva a capire cosa la spingesse ad andare avanti. Forse immortalità significava anche questo. Capacità di sopravvivere ad un dolore così profondo che avrebbe potuto ucciderla, se fosse stata ancora umana.
«Lei è… »
«Necessaria» tagliò corto Bertrand, rialzandosi in piedi e aiutando Sam a fare altrettanto. «Mi dispiace. Mi dispiace tanto, credimi».
Silenzio, ancora e solo silenzio.
«Se vuoi andare e prenderti un momento per te-»
«Dov’è la mia famiglia?»
«L’hanno portata a Connemara, per seppellirli vicino Kylemore con tua nonna. Nessuno di loro ha scelto di rimanere» spiegò subito il vampiro. Non sembrava infastidito dal fatto che la ragazza l'avesse interrotto.
Sam annuì, sollevata che fossero tutti insieme, a costo di non poter parlare ai loro fantasmi.
«Ti prometto che ti ci porterò»
Non aveva la forza di sorridere, ma sperò che Bertrand intuisse la sua gratitudine. La lancetta lunga e sottile si spostò di un paio di tacche più a destra sul pendolo alle spalle della scrivania.
«Bertrand… » una pausa. «Posso farti una domanda?»
«Certo»
«Sei molto diverso dall'altra notte, sembri una persona totalmente differente»
Nelle iridi del vampiro passò un lampo di consapevolezza, divertimento e pericolo al contempo. «Diciamo che come essere umano avevo le mie peculiarità». Esitò, indeciso se sbilanciarsi oltre. «Sbalzi d’umore, per dir così»
Sam però non indagò oltre e sprofondò nella poltrona.
«Se vuoi riposare qui, non c’è problema. È tanto da processare. E lo spuntino di questa notte deve averti messo sonnolenza»
«Grazie» soffiò, a voce così bassa che pareva una debole nota di flauto.
Lui la osservò pensieroso, ma non si azzardò a toccarla come la notte precedente.
«Bertrand… ». La sua voce era ormai strascicata.
«Sì…?». Cosa poteva aspettarsi ancora?
«Non mi nutrirò mai di sangue umano»
«Lo so-»
«Né di sangue animale»
«Sam-»
«Posso mantenermi idratata in altro modo… ». Uno sbadiglio. «Ci sono i lecca-lecca al sangue… »
E si addormentò.
Nelle settimane successive Sam mise alla prova la sua resistenza, la sua velocità, la sua forza. Lena le faceva da addestratrice, sfoderando contro di lei tutto il suo astio – la O’Connor ancora non aveva capito quale fosse il suo ruolo nella Casa – ma come insegnante non se la cavava male. Aveva appreso a saltare, a cacciare, a perfezionare tecniche per impedirsi di cedere agli odori umani ed ai profumi magici, a schivare affondi e lanci. Aveva scoperto con fastidio gli effetti di simboli sacri e con nausea dell’aglio, a testare la sua rigenerazione e a resistere alla stanchezza diurna. Aveva fatto anche qualche tentativo con la manipolazione della mente, ma non le riusciva ancora benissimo, e cercava di mantenersi attiva il più possibile, per compensare ciò che l’assenza di sangue le precludeva di fare. Era però costretta a bere litri e litri di acqua e bevande, e con Bertrand avevano concordato che almeno ogni dieci giorni dovesse integrare del ferro, o avrebbe cominciato ad accusare malesseri. Cacciare era ciò che più odiava, ma più ancora detetava gli sguardi delle persone. Aveva cominciato ad uscire in città, la sera, solo dopo quasi due settimane, consolidando la sua impressione che più che un fascino puramente erotico, suscitava un’attrazione dolce e talvolta perversa, nel prossimo; le mancava passare inosservata, e si esercitava ogni giorno ad acquisire atteggiamenti e pose il più possibile umane. Davvero assurdo essersi scordata ciò che il suo corpo faceva di propria spontanea volontà, per sua natura umana. E le mancava il sole, terribilmente.
Aveva cominciato a parlare con Graham, con Bethan (la vampira della cucina), persino con Nadine (se possibile più schiva di Lena), ma gli altri inquilini rimanevano un semplice catalogo di volti e nomi. Tanta indifferenza le rendeva difficile la permanenza nella Casa, il gestire la sua natura, l'accettarsi senza ricordare perché fosse diventata ciò che era. Lo odiava, strenuamente, senza poter fare altro che vivere.
Aveva bisogno di uno scopo, e fortunatamente Bertrand gliene aveva fornito uno. Aveva riassettato la sua stanza, preso uno specchio nuovo, e cancellava ogni giorno un quadratino dal calendario, cosicché rimanevano sempre meno spazi prima della luna piena.
Finché non ne restò nessuno.
Quella sera, poco prima del tramonto, bussò alla porta dello studio di Bertrand, e il vampiro la accolse con la consueta mansuetudine e velato affetto, senza però distrarsi completamente dai suoi archivi.
Sam attese, trepidante, che il maggiore terminasse. Aveva aspettato quel momento per quasi quattro settimane, ed ora finalmente era giunto. Non sapeva se la sua migliore amica sapesse cosa le fosse accaduto, né se in forma di lupo l’avrebbe riconosciuta, o ancora se il branco le avrebbe anche solo permesso di avvicinarsi, ma doveva provare. Era l'unica cosa che le rimaneva, e non l'avrebbe persa per niente al mondo.
Finalmente, Bertrand richiuse il cassetto e si voltò completamente verso di lei, l’espressione distesa. Sam fece un respiro profondo.
«Andiamo da Lara».
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Edited by Kasra; - 22/5/2020, 15:46.